Recentemente ho maturato la seguente convinzione: ci vediamo sempre come quando avevamo 15 anni.
Come la nostra personalità, la nostra sicurezza, la percezione che abbiamo di noi stesse si fosse formata a quell’età e poi cristallizzata.
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Io a 15 anni ero timida, sono ancora convinta di essere timida e quando lo dico la gente mi ride in faccia.
Io a 15 anni avevo i capelli dritti e lisci e ora continuo a pensare di averli, anche se sembra che siano diventati crespi o almeno il 30% di loro.
Io a 15 avevo il viso tondeggiante e le guance più piene, ora che non l’ho più così lo vedo invecchiato e non mi sembro più io.
Io a 15 ero più magra di ora e mi vedevo grassa e mandare via quella sensazione è quasi impossibile.
Io a 15 anni mi lasciavo plagiare e condizionare dal giudizio altrui e quando oggi non lo faccio più chi mi ha conosciuto a 15 anni resta a bocca aperta.
heather bullard |
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Questa cristallizzazione di noi stessi si manifesta in due modi:
- se a 15 anni eravamo grassottelle impacciate o timide e sfigate, dopo decenni abbiamo difficoltà a vederci diverse da allora anche se siamo molto diverse. La bassa opinione di noi stesse che avevamo allora ci insegue e ci tallona e difficilmente riusciamo a zittirla o allontanarla con i nostri successi. Siamo cambiate ma non ci vediamo veramente cambiate.
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- Se invece a 15 eravamo magre, slanciate, sicure di noi e caparbie ma poi la vita ci ha bastonato e giocoforza abbiamo preso un po’ di chili e ci siamo lasciate piegare, l’immagine di noi quindicenni ci appare ancora come la perfezione. Siamo intransigenti con noi stesse, dovremmo essere ancora così, e anche se allora eravamo sottopeso, con un metabolismo adolescenziale e il coraggio dell’incoscienza, a distanza di 30 anni ci facciamo schifo perché non siamo state in grado di restare come allora. Sarebbe bello poter guardare in faccia la realtà, ed accettarsi per i nostri nuovi limiti, per i quali magari non siamo nemmeno grasse se non fosse che ci paragoniamo a quell’utopistico standard adolescenziale.
Treats |
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Che brutto scherzo che gioca il nostro cervello eh? In entrambi i casi ci fa soffrire.
Io sono sempre dell’opinione che riconoscere un nostro percorso mentale ci aiuta a sconfiggerlo. Come?
Ogni volta che ci si para davanti, invece che ascoltarlo, gli rispondiamo.
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“Certo che fai proprio schifo con questi 20 kg in più! Devi tornare al peso dei tuoi 15 anni, allora si che stavi bene”
“Eh no, calmino, io a 15 ero sottopeso, ok mi sentivo bene, ma probabilmente perché avevo 15 anni, nessuna preoccupazione e nessun peso. Ora faccio del mio meglio con quello che ho, e posso stare bene anche con 20 kg di più o almeno non perdere più di una decina”
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“Sei dimagrita? Ma chi vuoi prendere in giro con quei pantaloni aderenti? Sei nata culona e ci resti e nessun ragazzo chiede di uscire a una culona”
“Meglio, i ragazzi che badano solo a questo sono così insicuri che sto meglio da sola. E poi certo che sono culona, ho il bacino largo, che devo fare affettarmi le ossa? Ma stai un po’ zitta”
heather christo |
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Rispondiamo alla nostra io quindicenne ancora insicura, non siamo più lei, nel bene e nel male!