Pensavo sarebbe stato difficile parlarvi di stili che non mi piacciono o che comunque non indosserei, e invece non lo è. Anzi, più li approfondisco e più quasi cambio idea o, in ogni caso, riesco a individuarne la bellezza. Uno stile, infatti, è definito così perché ha un’armonia d’insieme che lo rende riconoscibile e piacevole allo sguardo.
Lo stile Normcore è davvero particolare perché è uno stile-non-stile, molto più del grunge di cui abbiamo parlato il mese scorso. Si tratta infatti di vestirsi “normali” cioè con capi anonimi, banali, non appariscenti e molto pratici. Agli occhi meno esperti potrebbe essere scambiato per lo stile scandinavo, che invece ha le sue regole ben precise, o per il grunge, che invece ha capi logori e volutamente trasandati. Lo stile Normcore non vuole essere trasandato ma semplicemente banale.
I suoi capisaldi sono abbastanza rigidi:
- l’idea da trasmettere nell’insieme è “mi sono vestita a caso” oppure se preferite “ho cose più importanti a cui pensare dei vestiti”
- colori neutri e basici ma anche opachi: jeans, beige, bianco, tanto grigio, un po’ di nero. L’unico “colore” concesso è il verde oliva
- capi larghi e un po’ spiegazzati: si tratta di un finto disordinato, che in realtà è studiato
I vestiti caratteristici di questo stile sono:
- Jeans non aderenti, modello mum o dritti, senza strappi
- Pantaloni della tuta, meglio se melange
- Pantaloni dritti o a palazzo solo se molto morbidi e solo se con sneakers
- Non è permessa alcuna scarpa che non sia una sneakers, qualcuno usa anche le oxford
- I modelli di snekaers sono: da running, All Star, Stan Smith e Vans
- In estate si usano ballerine più simili a pantofole e sandali tipo Birkenstock o ciabatte, niente tacchi
- Felpe senza cappuccio e morbide
- Maglioni dritti girocollo e larghi
- Magliette morbide che spuntano dai maglioni
- Giacche di jeans o camicie lasciate aperte
- Pile o maglioni con la zip
- Cardigan lunghi e un po’ larghi
- Calzini a vista, meglio se a coste o in spugna
- Cappotti dritti larghi
- Le borse sono spesso a spalla, morbide e nere
Le controindicazioni sono poche: è uno stile che può andare bene in molte situazioni in cui volete essere sotto tono, diciamo però che in certi ambienti può passare per trascurato e poco professionale. In altri, al contrario, può aiutare a essere prese più sul serio, dipende dai pregiudizi dell’ambiente in cui lavorate. Ma non lasciatevi trarre in inganno: non è uno stile realmente trascurato, l’immagine che farete passare di voi è di una persona che non si cura dei vestiti (anche se non è vero) ma che ci tiene a essere in ordine.
Non è facile adattarlo alla vostra forma del corpo perché, come potete immaginare, è uno stile che non dona alla figura femminile: non clessidrizza e quindi aumenta il volume della figura, qualsiasi sia.
Il punto vita non è mai segnato quindi Pera e Clessidra si trovano in difficoltà. Bisognerà sempre ampliare le spalle avendo cura di non scegliere quei maglioni e felpe raglan, prediligere gli scolli a barca e puntare su maglioni con spacchi. Attenzione alla lunghezza di ciò che mettete sopra, che non arrivi proprio a metà fianco per evitare l’effetto imbuto.
Per la Triangolo Invertito con poco seno, la Rettangolo e la Clessidra poco formosa è più facile indossare questo stile. Per le Mele magre con poco seno anche, basta avere cura nella scelta dei colori (niente chiaro sopra) ed evitare i pantaloni larghi. Le Mele con molto seno, così come le Triangolo Invertito, invece dovrebbero cercare di utilizzare più i cardigan che i maglioni.
Che ne dite di questo stile? Fa per voi?