Quando chiedo alle mie clienti o lettrici cosa impedisce loro di vestirsi come desiderano le risposte sono sempre le stesse: i soldi, il tempo ma più di tutto non avere il fisico giusto, avere il fianco largo, avere la pancia o più genericamente il colpevole più quotato è “la ciccia”. E con il termine generico “ciccia” molto spesso ci si riferisce a un pochino di gonfiore addominale, a una paio di gambe non filiformi o a un leggero sovrappeso. No, non è questo che ci tiene lontane dal guardaroba che sogniamo, è una cosa molto più subdola, difficile da mandare via e radicata nella nostra società: il giudizio del corpo femminile.
Infatti, come ho appreso nel bellissimo libro “Mind what you wear“, noi donne quando osserviamo il nostro corpo lo poniamo sempre sotto giudizio e non lo confrontiamo con i nostri gusti o le nostre preferenze (crediamo di farlo, ma non è così) ma lo paragoniamo a come dovrebbe essere per essere desiderabile agli occhi maschili. Eh sì, davvero un brutto processo mentale che non si scardina in un attimo, soprattutto nel mondo in cui viviamo.
Cosa succede quindi quando ci guardiamo allo specchio o siamo nella luce fredda dal camerino di Zara? Che invece che osservare il nostro corpo con oggettività analizzando le sue caratteristiche, riversiamo giudizi e sentimenti su ogni parte di esso. Non lo guardiamo nel complesso per poi delinearne le caratteristiche, prendiamo dei suoi pezzi e li ingigantiamo, li facciamo diventare enormi e li carichiamo di caratteristiche emotive e negative. Volete un esempio? Ecco come potrebbero fare le due parti di me se mi mettessi davanti allo specchio a osservarmi con oggettività oppure con giudizio.
- Altezza: sono nella media. | Non sono alta abbastanza da essere slanciata ma ogni tanto mi vedo grossa e non minuta e allora preferirei essere più piccolina
- Spalle: sono dritte, ben squadrate e ampie come i fianchi. | Sì ho delle belle spalle, si vedono bene, meno male che ho fatto nuoto per farle venire così
- Seno: Ho poco seno, non molto sporgente ma che si nota, ha una forma allungata che mi obbliga a mettere reggiseni che siano ben conformati. | E’ piccolo, con questa brutta forma all’infuori e per niente femminile, come vorrei fosse una taglia di più
- Torace: è piccolo e asciutto e si amplia dalla vita alle spalle. | Sì è asciutto e questo mi piace, non vorrei fosse più grosso perchè fa risaltare meglio il seno
- Braccia: sono leggermente lunghe rispetto al busto, normali e slanciate, il bicipite non è grosso ma nemmeno sottile. | La parte alta del braccio non mi piace, è molla e se lo schiaccio contro il torace diventa grande, non c’è verso nemmeno se faccio i pesi, e poi sono molto deboli e non è giusto averle grosse ma deboli
- Vita: la vita è segnata, si vede bene rispetto ai fianchi ma non tanto rispetto al torace. | Sì ho una bella vita stretta ma ultimamente se mangio le cose sbagliate si allarga e mi sembra di perdere la parte buona di me, così cerco gonne che la stringano di più anche se poi mi fa male lo stomaco
- Pancia: negli ultimi anni ho la pancia sporgente, come un piccolo rotolino sotto l’ombelico, più o meno grande a seconda dei casi. | E’ gonfia e sporge, non che sia un gran problema perchè con le gonne la nascondo però non mi piace proprio. Le ho dato un nome, Jane, e anche se non la odio mi da un po’ fastidio a volte
- Fianchi: ho i fianchi larghi, più della vita (come tutte), più del torace, uguali alle spalle. Il punto più largo è sotto metà sedere ed è largo di ossatura. | Larghi, bassi e importanti, sono la parte di me che si nota di più e che più mi ha dato problemi, per colpa loro devo rinunciare a un sacco di capi perchè sembro grassa
- Sedere: sporgente e largo a seconda dell’attività fisica è più o meno basso, ai lati si formano le culotte de cheval che però non sono molto evidenti. | Grosso, evidente, sporgente, ogni tanto anche mollo e con quelle orribili culotte de cheval che lo fanno diventare un trapezio!
- Gambe: sono leggermente corte rispetto al busto, piene e molto muscolose con un polpaccio ben arrotondato, una leggera curva interna a livello del ginocchio e una leggera buccia d’arancia. | Un disastro: corte, tozze, larghe, molli, pesanti, sono piene di cellulite e sono pure storte dal ginocchio, con un salsicciotto di grasso e ossa che spunta internamente prima del polpaccio, anche lui enorme ma duro, impossibile da ridurre. Fanno schifo, non c’è scarpa con il tacco o calza coprente che le possa salvare.
- Caviglie: sono normali viste frontalmente ma larghe lateralmente, di diametro quasi pari all’inizio del polpaccio. | Larghissime e tozze, si fondono nel polpaccio in un modo osceno, sembra che non le abbia quasi
Come potete immaginare, la parte scritta in corsivo è quella emotiva e che spesso è in contrasto con la parte razionale, sta lì a giudicare e vi porta lontano dal risultato che volete ottenere guardandovi, cioè essere conscia di tutte le vostre caratteristiche per poi poterle valorizzare con gli abiti. Se non togliete la “rumenta” (spazzatura) emotiva non potete vedere il vostro corpo come è, togliendo il giudizio dall’oggettiva realtà. E’ difficilissimo, lo so, per questo durante le consulenze lo facciamo insieme. Molte delle mie clienti si sorprendono quando dico loro “Lo vedi che hai le spalle ben squadrate?” oppure “Il collo è sottile rispetto al viso quindi dobbiamo evitare un certo tipo di scolli” perché, ottenebrate dalla pratica quotidiana di giudizio del proprio corpo, non lo hanno guardato con oggettività.
Sto preparando una nuova consulenza che servirà proprio ad approfondire tutti questi aspetti ed essere così sicure al 100% di quali sono i capi che vi donano e perchè. Un mega manuale dove ci saranno tutti i segreti per imparare a scegliere gli abiti giusti per voi e abbinarli al meglio, completamente personalizzato di modo che non potrete più essere in dubbio quando fate shopping. Ma vi sto anticipando troppo perchè è ancora in fase di realizzazione, nel mentre provate ad allenarvi a escludere il potere del giudizio e a guardare il vostro corpo solo per quello che è. Ci avete mai provato? Cos’è che vi frena di più nel farlo?