Ma voi vi ricordate chi è che gridava come un ossesso “Non è colpa tua”? Non so più se l’ho sentita a Mai dire Gol, o al Pippo Chennedy Show, ma stamattina mi sono svegliata con questo pensiero folle, urlare a tutte le donne che si vergognano perché si sentono grasse, brutte, sbagliate e a disagio “Non è colpa tua!” esattamente con quella enfasi che avevo già sentito.
Perché il male più grande di noi donne è il vergognarci di colpe non nostre. Forse sarà ancestralmente legato al peccato originale, per cui le donne hanno deciso di tramandarsi a vicenda questo senso di colpa. Abbiamo la colpa di non essere abbastanza multitasking, perché la casa non è abbastanza pulita, abbiamo figliato troppo tardi o non l’abbiamo fatto affatto, il nostro lavoro non è abbastanza remunerativo, non siamo abbastanza magre, abbastanza belle, abbastanza alte, abbastanza ben vestite, abbastanza sorridenti. Come se nella nostra testa, e anche in quella delle altre donne ci fosse uno standard da raggiungere, e dobbiamo vergognarci se non lo raggiungiamo.
Lo facciamo su noi stesse e lo facciamo anche con le altre: “Ma non si vergogna con una gonna così corta a mostrare quelle cosciottone? Ma non si vergogna a uscire con tutti quei ragazzi?” Vi suonano familiari? Certamente dopo un continuo giudicare se stesse con estrema severità ci si da sollievo a giudicare gli altri.
Freddy Mercury |
Sono argomenti complicati, di cui in parte abbiamo già parlato e che non si possono riaffrontare tutti in un solo post, oggi vorrei concentrarmi sulla sensazione di Vergogna.
Ci si vergogna del proprio aspetto, delle macchie sul proprio viso, della cellulite, del seno floscio, dei chili che segna la nostra bilancia, in alcuni casi anche dell’età. Ci si vergogna come se tutto questo fosse una colpa. Ci si vergogna a tal punto da non pesarsi o non rivelare tale numeri, un uomo che chiede (magari per questioni burocratiche) l’età a una donna chiede scusa di doverlo fare. Perché? Dopo una certa età scadiamo come il latte e quindi dobbiamo sperare che nessuno se ne accorga mantenendo il segreto o ci deportano in un’isola per donne scadute? (Ci sono dei toy boy sull’isola?)
Christina Aguilera e Etta James |
Posso capire che agli uomini piaccia una sorta di mistero, ma tanto anche se avessero tutti i nostri numeri non è che ci capirebbero meglio, il mistero è dentro di noi non fuori.
Tina Turner |
E così si va avanti per generazioni a vergognarsi di se stesse e mantenere segreti certi dati, come se fossero una colpa. Ormai sono arrivata alla conclusione che ci sia qualcosa di sbagliato nel concetto di vergogna. Ci si deve vergognare quando si fa qualcosa di male, si parla male di un collega, non si lascia il posto sul bus, qualcosa di male a qualcun’altro. Non di noi stesse e del nostro aspetto. Ho preso 10kg in un anno? Perché dovrei vergognarmi? Ho fatto del male a qualcuno? Devo giustificarmi con qualcuno? Mi sento in colpa per non essere riuscita a trattenermi o a mantenermi di un peso “ideale”? Che razza di colpa è questa, come dicevo all’inizio ci affibbiamo colpe che nemmeno esistono. Posso essere dispiaciuta, posso essere determinata a riperderli, ma non devo vergognarmi di mostrarmi, addirittura in costume. Vi assicuro che un po’ di cellulite non ferirà gli occhi di chi vi guarda.
A me sono venute le macchie in viso a meno di trent’anni e mi devo spalmare di fondotinta perché il mio viso assomigli a una cartina geografica? Sono triste, rimpiango di non aver dato più crema protezione alta, e mi oriento sulle creme giuste, ma no, non mi vergogno, come non mi vergogno dei miei fianchi larghi, non più.
La prossima volta che questa sensazione scatta dentro di voi chiedetevi se con il vostro aspetto fate del male a qualcuno e se credete veramente che essere grassi, bassi, con il seno piatto o i capelli radi sia davvero una cosa per cui provare vergogna. E se queste riflessioni non vi bastano immaginatemi sotto la vostra finestra a cantare a squarciagola “non è colpa tua”, ma vi avviso, sono proprio stonata.