Gli ingredienti giusti per una giornata perfetta? Una macchinina che viaggia birrosa per l’autostrada, una città antica accogliente e contornata dal verde, due amiche con cui puoi essere te stessa e tanti bijoux That’s Mine!
Questi sono stati gli ingredienti del mio sabato, dove io e la mia amica Laura abbiamo accompagnato a Lucca Iaia e i suoi bijoux That’s mine ad una esposizione d’artigianato organizzata in un prestigioso palazzo.
Il che ha anche richiesto una sveglia pre-alba, e una corsa sotto la pioggia per le autostrade toscane dentro una Mini (mi sono innamorata della guida di Iaia, sprint e decisa difficile da incontrare in una donna da due ruote).
Ovviamente la sfortuna e il clima settembrino ci hanno accolte con un po’ di pioggia ma noi, trolley pieni di orecchini e collane in mano, non ci siamo lasciate demoralizzare e siamo arrivate per prime nella limonaia del palazzo Pfanner dove era allestita l’esposizione. Dopo un po’ di stupore nel ritrovarci in un posto così bello ci siamo dedicate ad allestire il banchetto, o meglio ad assistere Iaia cercando al contempo di non stare tra i piedi ma essere utili. Mi rammarico che nessuno abbia fotografato la scena più bella, le nostre sei mani infilate nel groviglio di collane intente a districarlo, ci saranno voluti un buon 20 minuti.
Una volta terminato l’allestimento erano già le 10:30 ed erano arrivate le nostre vicine di banchetto, di cui ben avete sentito parlare, le mie tre amiche Valentina Chiara e Marta del marchio Gilla C.M. Quindi io e Laura ci siamo dedicate a rifocillare la nostra autista-artista-espositrice Iaia con caffè e cornetto e siamo andate a girare per la splendida Lucca. Camminare e chiacchierare, iniziare un nuovo discorso interrompendo il precedente, sono le cose che ci riescono meglio. Ci siamo stupite di quanti negozietti caratteristici siano presenti a Lucca, a discapito delle catene dove compro di solito. Ci siamo perse a osservare i capi più estrosi (e costosi) e a scandagliare la concorrenza. Non ci siamo dimenticate di foraggiare un’affamata Iaia con un panino prima di dirigerci verso una tipica trattoria toscana, non sia mai che io entri nella terra della chianina senza consumarne un po’!
Variazioni d’altezza? C’è chi passa… |
…e chi no! |
Nel pomeriggio abbiamo intervallato il giro per negozi con occasionali: “Ciao posso lasciarti questo? C’è un’esposizione di artigianato a palazzo Pfanner e c’è questa mia amica che fa i bijoux” perché dopo che ho girato per la mia città in poncho non mi imbarazzo in mezzo a sconosciuti. Il nostro giro si è poi concluso con una degustazione di vini che ci ha fatte ubriacare e con due passi sulle verdi verdi mura della città. Ma la giornata ancora non era terminata perché una volta finita l’esposizione con un ulteriore aperitivo ci siamo date da fare per aiutare sia Iaia, sia le Gille a rimpacchettare tutto, con Laura che sfruttava la sua abilità “farmacitesca” con l’incarto e io che piegavo i complicati poncho come mi aveva insegnato Valentina.
Terminato tutto desideravamo fortissimo un letto e il piano di restare li a cena è stato lentamente abbandonato dai noi che ci eravamo alzate così presto la mattina. E così Rotta verso casa di Dio… stiamo andando Fan… ehm ehm… Genova?!