Quando chiedo alle mie clienti o lettrici cosa impedisce loro di vestirsi come desiderano le risposte sono sempre le stesse: i soldi, il tempo ma più di tutto non avere il fisico giusto, avere il fianco largo, avere la pancia o più genericamente il colpevole più quotato è “la ciccia”. E con il termine generico “ciccia” molto spesso ci si riferisce a un pochino di gonfiore addominale, a una paio di gambe non filiformi o a un leggero sovrappeso. No, non è questo che ci tiene lontane dal guardaroba che sogniamo, è una cosa molto più subdola, difficile da mandare via e radicata nella nostra società: il giudizio del corpo femminile.
Infatti, come ho appreso nel bellissimo libro “Mind what you wear“, noi donne quando osserviamo il nostro corpo lo poniamo sempre sotto giudizio e non lo confrontiamo con i nostri gusti o le nostre preferenze (crediamo di farlo, ma non è così) ma lo paragoniamo a come dovrebbe essere per essere desiderabile agli occhi maschili. Eh sì, davvero un brutto processo mentale che non si scardina in un attimo, soprattutto nel mondo in cui viviamo.
Cosa succede quindi quando ci guardiamo allo specchio o siamo nella luce fredda dal camerino di Zara? Che invece che osservare il nostro corpo con oggettività analizzando le sue caratteristiche, riversiamo giudizi e sentimenti su ogni parte di esso. Non lo guardiamo nel complesso per poi delinearne le caratteristiche, prendiamo dei suoi pezzi e li ingigantiamo, li facciamo diventare enormi e li carichiamo di caratteristiche emotive e negative. Volete un esempio? Ecco come potrebbero fare le due parti di me se mi mettessi davanti allo specchio a osservarmi con oggettività oppure con giudizio.
Come potete immaginare, la parte scritta in corsivo è quella emotiva e che spesso è in contrasto con la parte razionale, sta lì a giudicare e vi porta lontano dal risultato che volete ottenere guardandovi, cioè essere conscia di tutte le vostre caratteristiche per poi poterle valorizzare con gli abiti. Se non togliete la “rumenta” (spazzatura) emotiva non potete vedere il vostro corpo come è, togliendo il giudizio dall’oggettiva realtà. E’ difficilissimo, lo so, per questo durante le consulenze lo facciamo insieme. Molte delle mie clienti si sorprendono quando dico loro “Lo vedi che hai le spalle ben squadrate?” oppure “Il collo è sottile rispetto al viso quindi dobbiamo evitare un certo tipo di scolli” perché, ottenebrate dalla pratica quotidiana di giudizio del proprio corpo, non lo hanno guardato con oggettività.
Sto preparando una nuova consulenza che servirà proprio ad approfondire tutti questi aspetti ed essere così sicure al 100% di quali sono i capi che vi donano e perchè. Un mega manuale dove ci saranno tutti i segreti per imparare a scegliere gli abiti giusti per voi e abbinarli al meglio, completamente personalizzato di modo che non potrete più essere in dubbio quando fate shopping. Ma vi sto anticipando troppo perchè è ancora in fase di realizzazione, nel mentre provate ad allenarvi a escludere il potere del giudizio e a guardare il vostro corpo solo per quello che è. Ci avete mai provato? Cos’è che vi frena di più nel farlo?
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