Da lungo tempo meditavo di iniziare questa rubrica e avevo già stabilito che avrei iniziato dal primo libro fashion da me comprato 2 anni fa. In realtà mi è capitato tra le mani Semplicemete chic di Helen Valentine e Alice Thompson mentre come sempre osservavo i tutoli nella libreria della casa in campagna del mio fidanzato.
Ho deciso così di cominciare da questo, sia perché lo devo restituire, sia perché essendo scritto nel 1938 (riedito nel 2002 da Sperling & Kupfer Editore) era poi il primo cronologicamente.
Il libro si prefigge di insegnare, a partire dalle basi e senza trascurare niente, cosa significa essere chic e quindi affascinanti. L’ho apprezzato molto appunto perché pieno di buon senso e di dettagli chiari e utili. D’altra parte il fatto che sia stato scritto in un’epoca così lontana ai giorno nostri, dove la quotidianità anche per quanto riguarda l’abbigliamento era così diversa, lo rende affascinante invece che superato.
Il libro si divide in due parti, la cura di se stessi e il comportamento verso gli altri. Tralascerò la seconda parte per quanto utile ma meno inerente agli argomento trattati nel blog.
La prima parte insistente molto sulla pulizia e la cura della quotidianità senza preoccuparsi di andate contro certe tendenze del momento.
Insiste su come “un doloretto trascurabile basta ad annullare il vostro fascino e aggiunge parecchi anni” , vi siete mai chieste come diventa la vostra faccia quando vi fanno male i piedi per i tacchi.
Tratta anche l’argomento del peso in maniera onesta e semplice:”Non dovete farne un’ossessione, ma controllarlo all’incirca ogni settimana. Non siate quel genere di persone che ne parla continuamente.” quanto ci lamentiamo che parlano a sproposito della nostra forma fisica e poi siamo le prime a tornare fuori l’argomento. Da anche una tabella con il peso medio consigliato, chiarendo che “non sempre il peso medio è quello migliore”, secondo la quale io sono solo 3kg in sovrappeso (non 10!) e che comunque non tiene conto dell’ossatura. Sottolinea come i farmaci per dimagrire siano nocivi e sia meglio non perdere più di un chilo a settimana e sottolinea cosa fare anche se si è troppo magre.
Al capitolo vestiti poi ho trovato più cose interessanti che in molti altri libri, a partire da:”Una donna consapevole del proprio tipo, che lo sottolinea, una donna che indossa abiti capaci di valorizzare i pregi fisici e cancellare i difetti” alle illusioni ottiche di cui purtroppo tratta solo gli effetti allunganti e snellenti ma non la distribuzione delle proporzioni. Ci sono consigli per le alte, e le basse, felice di notare in linea con i post che ho già scritto, e per le più robuste alle quali si suggerisce di “non scegliere una cosa perché è carina o è proprio quella che ha la vostra amica, badare piuttosto che sia quella adatta a voi”
Tratta anche l’argomento colori senza pero entrare troppo nelo specifico. Per lo shopping consiglia di “accostate mentalmente l’oggetto alle cose che già avete” per vedere se si armonizza e stare attente ai “le sta che è un amore” delle commesse.
Riguardo gli accessori non consiglia ne di averne pochi ma costosi ne molti da poco, ma “due o tre set completi, al costo più alto che ci si possa permettere senza dissanguare il bilancio, di qualità elevata per consentirne un uso frequente”.
Ma la citazione che più mi ha fatto riflettere perché il mondo cambia ma certe cose no è questa: “Molte riviste femminili hanno un modo delizioso di abbordare il problema guardaroba come se i quattrini crescessero sugli alberi”.
In definitiva vi consiglio questo libro perché oltre agli utili consigli è una lettura interessante sui costumi degli anni 30-40 ed è molto progressista e femminista per l’epoca.
Tutte le illustrazioni che qui vedete sono presenti nel libro e sono di Gordon I. Emery.