Oggi vorrei riflettere con voi su una cosa che quest’anno durante la gravidanza mi è parsa ancora più evidente del solito. Durante i 9 mesi di gestazione ho preso 13 chili, non ritengo siano tanti e nemmeno si vedevano però li ho messi su partendo da 70 kg, il peso massimo che io abbia mai raggiunto e a cui ero arrivata per via di una serie di fortunati eventi (viaggio di nozze, ristrutturazione della cucina, Natale). Avevo appena ricominciato la dieta a gennaio quando ho scoperto di essere rimasta subito incinta ma, ripeto, è stata una serie di fortunati eventi nella quale il peso ha davvero scarsa importanza.
Durante i mesi della gravidanza, con la pancia che sporgeva già da subito (perché, essendo una Pera, ho un torace molto piccolo) e il peso che aumentava molto lentamente, ho ricevuto una serie di rassicurazioni “Vedrai che poi lo perdi subito, che poi ti rimetti in forma, mi raccomando poi devi perderli”. Non so cosa avreste pensato voi ma, al nono mese di gravidanza, nella mia lista di priorità c’era:
- che il parto andasse bene e il bambino fosse sano
- che i fastidi di cui stavo soffrendo al momento, assolutamente tipici del 9 mese, se ne andassero presto
- che sarei stata in grado di occuparmi del bambino
- che non mi sarebbe venuta la depressione post parto
- che il bambino dormisse
- che non mi venissero le ragadi al seno e l’allattamento andasse bene
[Ho scelto immagini di celebrazione della laurea anche per far notare che sì, queste ragazze stanno festeggiando ma sono tutte magre, a gambe nude e bellissime, come se fosse più importante quello e soprattutto fosse importante far vedere proprio quello]
Davo per scontato che passando il tempo a occuparmi di queste cose sarei anche dimagrita e che, in ogni caso, avrei avuto tempo per farlo ma che sicuramente non era la mia priorità.
Nonostante questo nessuno mi rassicurava in tal senso, anzi ricevevo commenti quasi divertiti del tipo “Ah, non dormirai più per 3 anni” oppure “Non potrai più mettere i vestiti, solo pigiama o jeans (chissà poi perché!)” o ancora “Sarà difficile tornare a lavorare!”. Tanto sostegno per il recupero del peso ma poco sugli altri fronti, salvo alcune persone preziose.
Quindi mi sono chiesta: ma danno mica un premio a chi dimagrisce? A chi dopo il parto torna in forma, a chi riesce a smaltire i 5 kg di troppo e avere gli addominali scolpiti? C’è il Nobel del dimagrimento? L’Oscar del bikini body?
Non fraintendetemi, non dico che dimagrire non sia difficile, che non sia in alcuni casi utile per la salute (ma deve dirvelo un medico) nè che non si debba gioire della cosa in sé ma trovo che non sia la cosa più importante a cui aspirare nella nostra vita su questa terra.
- È meglio dimagrire o combattere la violenza sulle donne?
- È meglio dimagrire o fare con dedizione il lavoro di medico?
- È meglio dimagrire o laurearsi?
- È meglio dimagrire o amare e prendersi cura della propria famiglia?
- È meglio dimagrire o guadagnare abbastanza soldi per avere un tetto sicuro sulla propria testa?
- È meglio dimagrire o impegnarsi per l’eliminazione della plastica dal nostro pianeta?
- È meglio dimagrire o essere gentile con il prossimo?
- È meglio dimagrire o combattere per un mondo migliore?
Forse voi pensate che si possano fare entrambe le cose, sicuramente, ma vorrei trovare qualcuno che celebra la laurea come il dimagrimento di 10 kg, che vi ferma per strada dicendo “Ho saputo che fai il medico e che non ti risparmi un attimo” invece che “Wow, ma sei dimagrita un sacco, complimenti”.
Perché questa cosa del peso, del nostro aspetto è più importante di crescere figli sani e sereni, di occuparsi degli altri, di impegnarsi per rendere la propria vita piena di significato. Il che non significa che non cercherò a suo tempo di perdere i chili presi, di essere più forte e sentirmi più energica ma significa che non è la cosa più importante.
Anche voi avete notato questa tendenza?