Ci ho parlato giusto ieri di dieta visiva e i pantaloni culottes sono il perfetto esempio per continuare l’argomento.
Quando hanno iniziato ad essere di moda io li ho odiati per la loro idiozia, tagliati proprio a metà polpaccio dove farebbero sembrate lillipuziana una giraffa, indossati in inverno con questa parte di caviglia che spunta, larghi e molli li trovavo semplicemente uno spreco di stoffa. Stoffa con cui magari si sarebbe potuta fare una bella gonna.
Ma vedendoli molto spesso, su pinterest, vari blog e anche dal vivo e abbinati bene in quel di Milano (a Genova non pervenuti) hanno iniziato a non dispiacermi anche se non credo li comprerei, ma a interessarmi per capire come abbinarli e a chi donano.
La seconda domanda è la più difficile infatti: a chi donano? Ne ha già parlato Sara su Consigli per principianti, e io come lei penso che donino a chi si ha abbastanza belle gambe, sicuramente lunghe, ma ha anche un po’ di curve e una rotondità nei fianchi e nel sedere. Dato che il modello classico di culotte è un pantalone a palazzo accorciato sta bene a chi riesce a riempirlo e non a coloro che hanno fianchi dritti e sedere piatto. Mele e rettangolo non devono disperare, come consiglia Sara basta ripiegare sui modelli meno molli e ampi.
Per abbinarli invece è necessario per prima cosa tenere presente la regola dello stretto-largo: dato che il pantalone è largo sopra ci vuole qualcosa di aderente, che segni la vita. Un maglione collo alto, una blusa infilata dentro (se sono a vita alta) o una semplice t-shirt aderente saranno l’ideale.
La scelta di calze e scarpe è la più difficile, per prima cosa perché questi pantaloni agognano il tacco, vero ed elegante, non riesco a immaginarli con una comoda zeppa e nemmeno con una Mary Jane, ma solo con stiletti, francesine ben alte e sandali delicati. Ma il vero problema è in inverno, dato che la porzione di gamba che sporge non è poca. Dopo lungo ragionare ho capito che l’ideale è trattarli come una gonna, quindi sì a collant spessi, a trama, velati e anche in lana. E come per una gonna se il tessuto dei pantaloni è molto sottile e di colori molto chiari evitate il collant spesso e coprente.
L’unico dibattuto ancora aperto è stivali sì stivali no, io come sapete sono un po’ bacchettona, per me lo stivale al ginocchio che per metà sparisce sotto al pantalone non si può vedere, ma in alcuni casi potrebbe anche funzionare.
Se li provate ricordate però che non è un capo per principianti quindi richiede attenzione e una scelta sicurezza di se sufficiente a mandare a quel paese la collega sempre in jeans che vi guarda con occhi stralunati.