Prima delle vacanze estive ho scritto un post sulla denigrazione, su quanto noi lasciamo che gli altri gli idioti che non fanno ma criticano condizionino la nostra vita impedendoci di viverla. Quel post ha lasciato molti commenti partecipati e uno mi suggeriva di approfondire, ho scritto questo post allora, e dopo aver lett il post e le testimonianze raccolte da Valentina in Tondamente Curvy ho deciso che era il momento di pubblicarlo. Aggiungo che ogni commento che contiene la frase “eh ma la salute…” non sarà pubblicato, siamo parlando di denigrazione, non di grasso o magro.
Deridere qualcuno è un arma che sembra potente, ma in realtà non lo è, è potente solo quando voi glielo consentite, ma se restate impassibili e rispondete con serenità il derisore si sgonfia.
“Ahaha, la Anna è venuta in gonna a lezione, vorrà provarci con l’assistente” risposta serena “e anche se fosse?” risposta cattiva “Di certo non con te!”
“Ma non sei proprio capace a giocare a beach volley, sei proprio una schiappa!” risposta serena “E chissene io mi diverto!”
“Non dovresti mettere abiti così corti con quelle cosce.” risposta serena “Io trovo che mi stiano benissimo.” risposta cattiva “Non dovresti parlare con quella voce!”
Il problema, che mi avete fatto notare voi ma che è capitato anche a me, è quando i commenti le derisioni e le critiche non costruttive vengono da chi ti è vicino, da chi dice di volerti bene. Allora difendersi è più difficile.
È facile odiare il compagno di classe che vi dice che siete “brutta”, gli potete credere se siete molto giovani come è successo a Sara, ma non vi fidate di lui, non gli volete bene, ed è più semplice pensare che lui non abbia ragione. Vi insulta, e quindi lo fa per disprezzarvi, l’intento è chiaro.
Ma quando l’offerta o la derisione vengono da più vicino è complicato, quando è un amica, o una parente che perdono tempo a criticare i vostri difetti, sottolinearli, riderne, farli notare agli altri… Il nostro cervello non elabora il tutto come un insulto, un intento di farci del male, la persona che abbiamo davanti ci vuole bene come potrebbe offenderci? E invece lo fa, magari bene ce ne vuole, magari non capisce che ci sta ferendo, magari è convinta di fare del suo meglio, oppure dentro di lei si scatena un turbine di gelosia e insicurezza che le fa desiderare di tenerci sotto controllo.
Combattere con queste critiche è più difficile ma è importante riconoscerle, è importante capire che sono attacchi come gli altri da cui dobbiamo difenderci, spiegandoci, allontanandoci o rispondendo a seconda dei casi.
Se si tratta di un’amica, soprattutto se siamo giovani ma non sempre, è più facile che si tratti di gelosia, una volontà di farci restare remissive, bisognose di lei, guidarci giudicarci e non vederci come una concorrente. Certo le amiche possono criticare il nostro aspetto, ma insomma, il tono e le frasi con cui lo fanno ci consentono capire se è a fin di bene:
“No questo modello di pantaloni non ti sta tanto bene, provane un altro.” “Ma che culone che ti è venuto.”
“Non pensi sia un po’ eccessivo il vestito?” “Ma dove ti credi di andare così? Ahaha”
“Tutto bene? Sei un po’ stressata?” “Tu sei buttata sul cioccolato che sei piena di brufoli?”
Un amica poi ti fa anche complimenti non solamente critiche, se ti vede con un look che ti dona te lo dice, e si preoccupa per te come persona, non del tuo aspetto.
Se hai un’amica così hai due chance: le parli, o la allontani. In ogni caso finché non l’avrai allontanata non potrai risollevare la tua autostima, solo quando questa sarà alta potrai ascoltare le sue critiche e la sciartele scivolare addosso o risponderle. Magari non sa il male che ti sta facendo, il suo comportamento deriva da un suo problema ma lo sta buttando su di te e se ti danneggia tu devi occuparti solo di te stessa.
Quando a farlo è un parente, o peggio un genitore è molto peggio, è molto grave e per alzare la testa ci vuole molta forza, non tutti ci riescono. C’è chi se ne va di casa appena può, chi litiga dalla mattina alla sera, e chi subisce con l’autostima sotto i piedi. Farcela restando sotto lo stesso tetto con la persona che vi critica costantemente è molto molto difficile. Anche in questo caso non prendiamoci in giro, il tono di derisione e astio si riconosce subito, solo che a un genitore siamo disposti a credere. Purtroppo anche i genitori non sono infallibili, anzi, e magari proiettano su di voi i loro problemi, quello che hanno subito da ragazzi, e credo che spronandovi urlando a fare qualcosa (magari entrare in una taglia 40) vi risparmieranno gli insulti fuori. Non si rendono conto che vi stanno facendo del male. La prima cosa da fare è sedersi e parlare con calma, spiegare cosa vi fa del male e perché, ma sappiate che potrebbero non capire, e in quel caso ricordate che non hanno sempre ragione, se dicono che siete un barile con una taglia 44 per 1,65 non hanno ragione, e anche se l’avessero nessuno si merita degli insulti. Parlate chiaro, spiegate cosa vi fa soffrire e mettetelo bene in chiaro con chiunque lo stia facendo, se non serve avete altre due chance: ripagarlo con la stessa moneta (a quel punto potrebbe capire davvero, ma se ha una buona autostima non è detto) oppure allontanarvi anche tappandovi le orecchie e cercare persone positive in giro.
Ricordate sempre che quando qualcuno vi insulta più o meno velatamente sta dando mostra di un suo problema. Voi non c’entrate nulla, le parole colpiscono voi ma arrivano dal suo cervello, è lì che si formano ed è lì che ci sono i problemi di autostima insicurezza e gelosia. Non lasciate che persone con una bassa autostima danneggino la vostra, vogliono solo portarvi in basso con loro, non permetteteglielo.