Durante tutti gli anni ’90 ho avuto la fortuna di avere una compagna di banco che si è occupata della mia educazione musicale: dai Beatles fino ai Nirvana è merito suo se amo certe canzoni, dato che a casa mia non si andava oltre Lucio Battisti (e sempre lo stesso CD). Col senno di poi posso dire che il suo abbigliamento seguiva lo stile Grunge, o meglio, quello che si poteva indossare a 14 anni, con una mamma sarta che avrebbe tanto voluto metterti i vestitini a fiori. Si tratta di uno stile nato dalla ribellione che urla “Non me ne frega niente dei vestiti, servono solo a coprirsi” ma, come al solito, è stato poi inglobato dal mondo della ricchezza, della moda, dell’aspetto curato a ogni costo, ed è per questo che adesso è disseminato di regole e di capi che lo rappresentano.
È uno stile che si avvicina sia al Rock che al Boho come filosofia ma è profondamente diverso, anche entrambi hanno alcuni mood in comune.
I suoi capisaldi sono abbastanza semplici:
- trasandatezza dei capi: la camicia, i jeans e le magliette sono stropicciati e i tessuti abbastanza molli.
- colori scuri: ci sono molti colori che si possono usare ma sono quasi tutti scuri e spenti, bordeaux, grigio, verde militare, marrone, solo il jeans può essere anche chiaro. Benissimo i tessuti mélange.
- capi larghi oppure oversize: il corpo non è mostrato ma nascosto con noncuranza da capi larghi e senza forma.
I suoi vestiti sono:
- Jeans strappati
- Salopette
- Collant rotti o a rete
- Maglioni over accollati, magari a coste
- Felpe larghe con cappuccio
- Cardigan lunghi e larghi con maniche scese
- Pantaloni tartan
- Camicie tartan in flanella lasciate aperte
- T-shirt di gruppi musicali
- Anfibi alti alla caviglia
- Converse alte alla caviglia
- Giubbotti di jeans larghi e dritti
- Collarini al posto delle collane
- Capelli spettinati, magari raccolti
Le controindicazioni non sono poche: come immaginerete, non è uno stile che si può scegliere se si lavora in tribunale o in qualsiasi ambiente dove viene richiesto un abbigliamento formale, oppure dove il cliente si può fare velocemente un’impressione di voi. Certo però, se lo stile vi piace molto, nessuno vi vieta di adottarlo abbinandolo magari al casual chic, allo sporty chic o il minimal di modo da smorzarlo e renderlo più adatto in un qualunque contesto. La giacca di jeans larga sopra a una blusa bianca e a un pantalone a sigaretta nera, abbinati a un paio di Dr. Martens, possono essere un punto di partenza.
Non avendo una lista di modelli specifici se siete molto brave potete adattarlo alla vostra forma del corpo, vediamo come:
Una Pera si trova in difficoltà perché il look prevede quasi solo pantaloni e shorts quindi farà attenzione a scegliere i pantaloni più scuri, ad allargare le spalle e non spezzare la gamba con una scarpa di colore diverso. Per la Triangolo Invertito invece il problema è che le maglie sono tutte accollate e dritte quindi cercherà con la camicia aperta o il cardigan di ridurre il torace; lo stesso per la Mela. La Clessidra invece dovrà stare attenta a segnare la vita, un’ottima idea è infilare la maglietta dentro al pantalone e persino il maglione. La Rettangolo, certo, ha un fisico su cui questi capi dritti non fanno difetto ma rischierà un po’ di sparirci dentro quindi deve scegliere sempre capi molto morbidi.
Che ne dite di questo stile? Fa per voi?