Lo sapete bene, le forme del corpo adesso vanno di moda, e io sono la prima ad esserne felice. Quando ho aperto questo blog quasi 7 anni fa in Italia non le nominava nessuno, erano solo le informazioni segrete che custodivano gelosamente gli addetti ai lavori e non ne facevano nemmeno tanto buon uso.
Il fatto che adesso sentiate parlare di forme del corpo in TV, alla radio, le troviate su riveste on line e su tutti i libri che parlano anche minimamente di moda è una gran bella cosa. Più se ne parla più donne si renderanno conto che non siamo tutte uguali, che non c’è nulla di male nell’avere il fianco largo o essere senza punto vita, è più vicine saranno all’accettazione di se.
Certo mi arrabbio molto quando sono usate nel modo sbagliato, perché anche se non le ho inventate io le considero un po’ come le mie bambine che devono andare nel mondo a fare del bene, e non per vendere (truffando) prodotti dimagranti o dicendo che una forma è meglio di un’altra.
Ma quando c’è più concorrenza, quando ci sono più donne che iniziano a fare corsi per vestire la propria forma del corpo capisci che la differenze fondamentale sta nel come tu ne parli. Il mio lavoro non si limita a dirvi “sei una pera ti stanno bene i pantaloni a zampa”, se così fosse avrei potuto chiedere il blog nel 2011 una volta terminati i post principali sulle 5 forme. Il mio lavoro è aiutarvi attraverso le forme del corpo a sentirvi meglio con voi stesse. Insegnarvi a ragionare con la vostra testa.
Per questo quando voi vedrete che consiglino a una pera di coprire i fianchi con maglie lunghe perché “questo fiancotti meglio se non li mostriamo eh?” o che alla mela fanno indossare pantaloni laghi “così aggiungiamo volume su queste gambette secche” non solo sapete già che l’abbigliamento è quello sbagliato, ma che anche ii tono lo è. Chi ci parla del corpo in modo dispregiativo, in modo denigratorio e anche mettendosi un po’ in cattedra, senza dare spiegazioni, solo dogmi, ed è il primo modo per capire che dietro non solo manca una preparazione (accademica o meno), ma anche un’interesse vero per la persona che si sta consigliando ragionando ancora per stereotipi e modelli fisici univoci e fissi.
Alla fine è il modo in cui io vi parlo di moda, non cosa vi dico, perché cosa importa se indossate la gonna giusta o sbagliata, quello che è veramente importante è come quella gonna vi fa sentire e come voi vi sentite con voi stesse.