Non avendo ancora approfondito l’argomento cappotti non mi ero resa conto come la moda facesse la voce grossa in questo campo, quasi quanto ha fatto per anni con i pantaloni. Se infatti un abito svasato si trova anche se vanno di moda dritti con i cappotti è ancora più difficile, sia perché costano molto di più, ma anche perché siamo molto più attente alla composizione dato che oltre a donarci devono svolgere la loro funzione principe: scaldarci.
Quest’anno, mettetevi l’anima in pace, vanno di moda i cappotti dritti o a oversize, e trovare dell’altro non è impossibile ma molto difficile.
Vediamo però nel dettaglio quali modelli esistono e a che forme del corpo si adattano di più.
Il cappotto a uovo, rigido o morbido che sia, è dritto e un po’ più largo nella parte centrale, le spalle non sono segnate e lo scollo spesso è a v. Molto spesso è anche oversize. Non è proprio un capo donante, ma la forma che ha più possibilità è la mela, meglio con poco seno. Anche alla rettangolo potrebbe non stare malissimo, ma non deve prenderlo troppo largo. La triangolo invertito deve sceglierlo abbastanza corto e molto scollato. Pere e clessidre astenersi.
Il caban invece è simile al cappotto a uovo, ma dovrebbe essere più a trapezio. Molto spesso si confondono tra loro nella moda del momento, e se questo in generale è rigido e doppiopetto molto spesso ora lo trovate anche più morbido, ma mai avvitato. Adatto a poche dato che il doppiopetto ampia il torace, mele magre con poco seno, clessidre molto poco formose, rettangolo non troppo minute e, se molto a trapezio pere disperate che non trovano altri capotti. Solitamente ha le spalle leggermente segnate, a dispetto del cappotto a uovo.
Il cappotto dritto è il classico modello da uomo, solitamente arriva oltre metà coscia ed è adatto alle donne più proporzionate e poco prosperoso, soprattutto perché spesso di tessuto rigido. Mele di nuovo, rettangolo se non troppo lungo, clessidre poco formose. Questi modelli dietro non hanno alcuna piega o spacco e quindi non si adattano a chi ha il sedere sporgente.
Il montgomery che tanto odiavo da bambina ora mi piace moltissimo, anche lui però è dritto senza pieghe, salvo alcune variazioni che la moda ora non presenta. Solitamente ha le spalle segnate, il cappuccio e gli alamari. Senza gli alamari non si può chiamare montgomery. Pur essendo dritto è abbastanza affiancato e quindi sta molto bene alle rettangolo e le clessidre poco formose e mele magre con poco seno, se scuro con alamari in tinta anche tutte le altre mele.
Il cappotto a vestaglia è un grande ritorno e io aggiungo benvenuto. Come tutti i capi incrociati si adatta bene alla figura, solitamente è piuttosto morbido con cintura annessa, e risvolti molto ampi, ma spalline non segnate. Si adatta benissimo alle clessidre più formose, ma anche alle mele a 8 o alle mele con seno e triangolo invertito. Le pere possono valutarlo se ha uno spacco dietro.
Finalmente arrivano i cappotti adatti alla donna a pera, i modelli a principessa. Più o meno ampi sono quelli aderenti sul corpetto e svasati sui fianchi, le spalle sono di solito segnate, e possono avere anche la cintura, spesso sono anche doppiopetto. Sono adatti anche alla clessidra poco formosa, e se poco ampi alla rettangolo. Ovviamente trovarli in questo momento è difficilissimo.
Alcuni di questi modelli poi si mischiano tra loro e quindi le divisioni non sono così rigide, nel mio armadio per esempio ci sono due cappotti dritti ma un pochino affiancati con spacco dietro, e ovviamente uno bellissimo da principessa. Nel vostro?