Prima di iniziare a riempire l’armadio estivo, vorrei però fare una premessa che riguarda ginocchia e polpacci. Se posso aver convinto molte pere simili a me, con polpacci da terzino e ginocchia da blob, a indossare gonne e abiti confortate dalle calze coprenti, per l’estate devo fare un lavoro più profondo. In primavera i collant velati già un po’ possono salvare, la gamba sembra più colorita e un leggero effetto contenimento del ginocchio lo fanno, molto leggero ma sufficiente per trovare il coraggio. In estate esiste una sola ed unica soluzione, e no non sono i pantaloni (giammai!), ma: fregarsene.
L’ho già scritto, in qualche post, in moltissime mail, in tanti commenti, ma mi sembra il caso di ripeterlo prima di partire con gli armadi base di ogni forma.
Per spiegarvi perché è giusto fregarsene utilizzerò vari passaggi, e, per una volta vi mostrerò attraverso una mia foto il risultato di chi se ne frega.
Ecco la mia foto di quest’estate a Erice, 42 gradi all’ombra, con la gonna “tendone da circo” come è stata affettuosamente chiamata da qualche lettore amorevole. I miei polpacci sono li, 40cm di circonferenza, forse pure un po’ gonfi dal caldo, le caviglie, molto robuste sostengono il laccio seppur sottile delle scarpe, le ginocchia spuntano dall’orlo della gonna, grandi, un po’ mollicce aggravate dalla posizione poco leggiadra. Ecco ora che mi avete osservato, rigorosamente dall’orlo della gonna in giù, prendete il disappunto/disapprovazione e raddoppiatelo, perché visto che è “roba mia” io ovviamente mi vedo ben peggio di quello che sono. Ora fate come dice Lucarelli, mettetelo da parte. Osservate tutto il resto, la maglietta aderente chiara, il punto vita ben sottolineato, il cappello enorme, e tutta la figura nel suo complesso. Bene è questa l’impressione che ha la gente. Non la prima, questa.
Lo so, sento già i commenti di chi dice che io non sono poi così grassa, che le ginocchia “orrende” sono ben altre. Ma ho già la risposta pronta:
- Può essere che le vostre ginocchia e i vostri polpacci vi sembrino più grossi perché sono i vostri. Ricevo tante mail di chi definisce i propri fianchi enormi e poi sono 10cm di circonferenza più piccoli dei miei. Non conta quanto sono grosse le vostre gambe ma quanto le percepite grosse e ricordarsi che le state guardando attraverso una lente d’ingrandimento aiuta.
- Va bene, avete dei polpacci e delle ginocchia enormi, realmente più grossi dei miei… E allora?? Chi ha deciso che una cosa grossa è brutta, ma soprattutto chi ha deciso che una cosa grossa è così brutta dal proibirvi di fare un certo numero di cose? I polpacci sono così grossi che in estate non portate i vestiti, quelli che d’inverno vi facevano sentire bella? Perché glielo permettete? Permettete agli altri, o alle voci cattive nella vostra testa di rendervi infelici, di farvi vergognare. Non dovremmo mai permettere a una cosa del genere di renderci infelici, ci sono così tante cose nella vita che per motivi vari (soldi, salute, responsabilità) siamo realmente impossibilitati a fare che non dovremmo aggiungercene altre! Torneremo sull’argomento, prometto.
Ho trattato l’argomento ginocchia grosse e polpacci da terzino perché il più diffuso, ma ci sono molte ragazze che non si mettono le gonne perché considerano le gambe troppo brutte, troppo secche, troppo bianche con ginocchia troppo a punta. Le nostre gambe sono la parte di noi con cui siamo più spietate. Il consiglio è sempre lo stesso: fregatevene, nessuno ha deciso cosa è bello e i consigli di qui sopra possono andar bene anche nel vostro caso.
L’unica scusa che “tollero” nel non indossare la gonna in estate é lo sfregamento tra le cosce. Io non ho una soluzione innovativa dato che soffro poco e solo saltuariamente di questa cosa, ma potete studiare le blogger plus size americane (veramente plus size) e vedere o chiedere che strategie usano. Un paio di ciclisti color carne sotto la gonna, o l’uso di pomata più borotalco sono le uniche testimonianze che ho raccolto finora.
E all’urlo “più gonne per tutte” inizierò gli armadi base primavera estate.
Io non credo sarò mai una vintage hunter, ma questo libro mi ha insegnato moltissimo e lo consiglio a tutte quelle che vogliono buttarsi in questo mondo e cercano il trampolino che le lanci nella piscina giusta.