Chi: Paola 21 anni studentessa
Segni particolari: figlia unica sempre riempita di complimenti, per questo avevo sviluppato il complesso ”piccola Lolita”.
Nemici: nemico è una parola grossa diciamo che non gradisco ( è un mio difetto lo ammetto) chi mi fa qualche critica su come sono o su come mi vesto, vorrei maturare e fregarmene oppure vederle in modo costruttivo ma per carattere ci rimango comunque un po’ male.
Amici: mi piacciono le persone sorridenti e comunicative: quelle espansive che rompono subito il ghiaccio e fanno il primo passo per farsi conoscere, probabilmente perchè io sono un po’
Forma: pera, 1,62 per 52 kg pur non essendo molto accentuate distinguo chiaramente le mie cosce che appartengono alla categoria della donna a pera come i fianchi un po’ larghi.
Odio: non mi piace la gobbetta che ho sul naso.
Amo: mi piaccio fisicamente anche se ho dei difetti.
Amerei: imparare a capire gli altri e in contemporanea a fregarmene della loro opinione, anche se può sembrare contraddittorio, come il fatto che amo divertirmi e andare a ballare, ma ho un carattere tendenzialmente chiuso e a volte vedo gli altri come un ostacolo.
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Troppa autostima!
Quando guardo una mia vecchia foto mi spavento: vedo una bambina di 13 anni truccata in stile pagliaccio, di nascosto dai genitori in qualche centro commerciale, con le guance coperte da troppo fard rosa stile bambola pazza, il gloss del colore sbagliato, la pancia tutta fuori, mille braccialetti e lo smalto che sembra dato ad occhi chiusi.
Fin da quando ero piccola i miei parenti e amici mi hanno sempre riempita di complimenti e fatto sentire bella accrescendo di conseguenza la mia autostima. Peccato che io, sia per questo motivo e forse un po’ per carattere, ci abbia messo del tempo a vedere (o capire) di avere anche dei difetti, a comprendere che non posso indossare qualsiasi cosa, che certe cose mi stanno male, e che molto spesso gli uomini preferiscono le donne acqua e sapone o comunque spontanee.
Si, avete capito bene, anche oggi io sono quella che un filo di trucco ce l’ha sempre , anche al mare, non moltissimo, però senza non riesce proprio a vedersi.
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Ho tralasciato un dettaglio importante: mia mamma, l’esatto opposto di me, non si è mai truccata in tutta la vita, è una donna molto pratica che a più di 50 anni indossa solo jeans e scarpe da ginnastica e l’unica cosa ”artificiale” che si concede è la tinta dal parrucchiere. Immaginate il suo sgomento nel vedere la sua bambina di 12 anni trasformarsi in breve in una piccola Lolita! Mi disapprovava e non capiva da chi avessi preso. Se adesso guardo le foto di quel periodo mi viene da ridere: portavo la minigonna di jeans (che per me è rigida e difficile da indossare) con una maglietta rosa con i brillantini e una pashmina di mia madre che stonava con tutto il resto! Insomma un orrore, dico adesso, però allora sarebbe stato impossibile convincermi a vestirmi in altro modo.
E pensare che mi piacevo e che ero nella logica “più cose metti = più sei bella”, mi sentivo grande e chissà cosa mi passava per la testa!
Ora comprendo che, non avendo nessuno che mi insegnasse ad agghindarmi, sbagliavo molte cose ottenendo effetti che oggi definirei grotteschi, per poi struccarmi in tutta fretta prima di tornare a casa dopo il giretto con le amiche.
Sotto sotto sentivo, inconsciamente, che qualcosa in me stonava e forse che la mia immagine non corrispondeva all’idea che avevo di me.
Forse se mamma mi avesse un attimo sistemato avrei ottenuto risultati migliori, d’altra parte le cose più belle non sono quelle proibite?
A 15 anni invece, durante i primi anni del liceo, ha fatto la sua comparsa lo stile dark e allora eccomi con i cinturoni e i braccialetti con le borchie e le collanine con i teschi, ora il gloss aveva lasciato il posto alla matita, agli ombretti scuri e allo smalto nero.
Il mio difetto allora era quello di non accorgermi dei limiti: non si può indossare insieme cintura borchiata, bracciali e pancia scoperta!! Ma guai a dirmi qualcosa, io così mi piacevo e mi vedevo bella! Ancora adesso questa tendenza mi è rimasta e a volte tendo a indossare orecchini grandi e magari rossetto rosso insieme però, il più delle volte, cerco di smorzarmi.
In seconda superiore ho conosciuto un giro di amici e amiche che, anche se ora ho perso di vista, ha significato molto per me e mi ha fatto crescere: un po’ alla volta, forse anche per imitazione delle altre, ho tralasciato gli eccessi di prima. Ricordo chiaramente che insieme con quella che era la mia più cara amica andavamo ogni sabato da ”subdued” e mettevamo i soldi da parte per comprarci i vestiti “da sera”. In quegli anni ne ho comprati parecchi: ero innamorata di uno stretto fucsia che volevo indossare al primo capodanno con questi amici, ma mia madre non me lo lasciò comprare.
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Solo verso i 17 anni ho deciso di guardarmi attentamente allo specchio e scoprire qual’era il trucco adatto a me, cosa mi sta bene e cosa invece no. Prima il mio difetto è stato sempre quello di non avere consapevolezza e pensare ”sono carina” equivaleva a “mi sta bene tutto”. Invece poi ho scoperto di avere le cosce tendenzialmente tornite e quindi che sia meglio evitare leggings chiari e minigonne, e che le mie sopracciglia sono abbastanza folte imparando così a sistemarmele da sola, prima sbagliando ma poi trovando la forma giusta per me. In quel periodo scoppiava la moda dei tacchi, io sinceramente sono sempre stata capace di camminarci senza problemi e senza dolore, l’unico problema era convincere mia mamma! Ricordo che mi concedeva solo le zeppe, che a me in realtà non sono mai piaciute, ma in mancanza di altro andavano bene anche quelle e le mettevo persino a scuola.
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Analizzarmi mi ha reso consapevole di alcuni difetti: le cosce un po’ tornite, la gobbetta sul naso e il fatto che non posso piacere a tutti. Forse proprio per questo motivo il mio modo di vestire è anche diventato più sobrio e più consono alle situazioni, mentre, quando ero più piccola, ricordo che mi presentai a una festa di compleanno in una casa di campagna con tanto di maneggio vestita fuori luogo, con vestitino e ballerine!
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Un’altra mia caratteristica, oggi se ci penso ne rido, ma al tempo l’ho sempre fatto con la massima convinzione, è stata quella di buttarmi sulle mode, come mio solito però sempre esagerando!
Ora che ho 21 anni mi sento più consapevole, anche adesso mi piace truccarmi e mi piacciono magari alcuni vestiti o accessori eccentrici e i tacchi alti ma ho imparato a smorzarli e mi piace l’effetto che ottengo anche se magari tra anni quando guarderò le foto di questo periodo mi verrà un colpo!
Come obbiettivo per il futuro voglio imparare a non offendermi (anche se non lo do a vedere lo faccio) di fronte alle critiche o se qualcuno mi dice che ciò che indosso non mi sta bene e a vederne il lato costruttivo.
Beth Pearson |