Ieri a Genova è venuto il diluvio universale, così io per andare al lavoro mi sono vestita da amante della moda che ama anche stare asciutta!
La mia divisa da pioggia è da un po’ di anni gonna sopra il ginocchio, collant in microfibra e stivali. E’ stato un suggerimento di una mia compagna di università che sostiene che ci si bagni molto meno così che con i pantaloni, e visto quante volte al liceo ho cercato di asciugarmi l’orlo dei pantaloni sotto i phon dei bagni ha ragione. Dato il grado di acqua che era previsto invece dei soliti stivali ho messo i miei bellissimi stivali di gomma rosa della Tretorn comprati a Soho NY che vedete nella foto sotto(perché in america se ne intendono di polpacci grandi, di cui cono ovviemente provvista come ogni donna a triangolo). Il tutto era poi completato del mio bel cappello grigio internamente rivestito di pile!
Così mentre arrivavo finalmente a casa alle 8.30 un ragazzo in motorino mi ha urlato ridendo: “Bel cappello!” Io, sbadigliando, ho pensato che fosse strano che non mi avesse preso in giro per gli stivali invece per il cappello, dato poi che le mie gambe non erano propriamente ingentilite dall’abbinamento gonna a metà coscia a scacchi, stivale rosa ingombrante. Così sempre procedendo sbadigliando per gli ultimi metri che mi separavano al portone ho pensato come una cosa del genere 10 anni fa mi avrebbe fatto sentire in imbarazzo:”Chissà cos’ha pensato di me, gli sarò sembrata goffa e più grassa di quanto non sia, oh mio dio!” Mentre adesso le critiche fini a se stesse e i commenti degli altri mi lasciano indifferente, ci è voluto un bel po’ di tempo ma ne valeva la pena per diventare sicura di me stessa.