Scusa se sono grassa,
Scusa se ho i fianchi larghi,
Scusa se ho la pancia,
Scasa se ho le rughe,
Scusa se ho la cellulite,
Scusa se ho gli occhi piccoli,
Scusa se ho i capelli crespi,
Scusa se sono pallida,
Scusa se ho i polpacci grossi,
Scusa se ho i capelli bianchi,
Scusa se sono bassa,
Scusa se sono alta,
Scusa se ho poco seno,
Scusa se ho molto seno,
Scusa se sono mora,
Scusa se sono bionda,
Scusa se sono.
Quando smetteremo di chiedere scusa, con lo sguardo o con le parole, per come siamo?
Quando smetteremo di sentirci in colpa per come siamo? Siamo come siamo, certo il nostro aspetto non ferisce gli occhi di chi ci guarda.
Ci vergogniamo della pancia sporgente, del seno perché è troppo o troppo poco, dei capelli che sono troppo crespi o troppo fini, del fatto che siamo troppo basse o che siamo troppo alte, e piano piano mettiamo in discussione caratteristiche del nostro aspretto che sono solo genetiche e fanno parte dell’unicità della nostra.
Io mi vergognavo del mio peso, dei miei fianchi larghi, del sedere sporgente, dei polpacci grossi, delle ginocchia grosse e un po’ storte, delle caviglie larghe, del poco seno, delle gambe corte, degli occhi piccoli, dei capelli radi, della scarsa statura…
Ho capito dopo anni che alcune di queste cose non erano nemmeno reali e delle altre non ho niente di cui vergognarmi.
Joachim Bandau – Black Watercolours
Sono nata con i capelli fini e radi, e se un colpo di vento mi sposta la frangia si vede la cute, nonostante tutti gli sforzi faccia per renderli più sani. Non me ne devo vergognare, non voglio vergognarmene più, la vergogna non deve essere associata al corpo.
Questa settimana pensate a una cosa del vostro aspetto di cui vi vergognate, una sola, una che vi fa soffrire e scrivetela nei commenti, dalla prossima settimana ci dedicheremo a sradicare il senso di vergogna che c’è dentro di noi, semplicemente cambiando prospettiva. Ci vogliamo provare insieme?
Hans Hartung. “Un monde ignoré vu par Hans Hartung”