Dopo avervi descritto l’ultimo shopping, che risale ai tempi della Scozia, affronto l’argomento opposto. Da un po’ di tempo ho iniziato a risparmiare, sul serio, ho stretto bene i cordoni della borsa di modo che nemmeno un vestitino di H&M ci entrasse, e ho iniziato a tagliare anche altre spese.
I motivi sono i soliti, lavoro sempre non molto sicuro, voglia di costruirsi un futuro, insofferenza dal dipendere dai miei seppur generosi genitori, e soprattutto preoccupazione generalizzata che affligge “questi giovani d’oggi” che io più che bamboccioni definirei prudenti, e chi può dargli torto.
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Terminato il “pistolotto” sociologico vorrei discutere di come, il mio più grande divertimento possa sembrarmi adesso negato: lo shopping. Il mio armadio trabocca, il mio cassetto dei trucchi anche e io proprio non ho bisogno di nulla… Forse un fondotinta che mi doni di più, un abitino a fantasia autunnale, una blusa colorata… No, non ho bisogno di niente, e la voce shopping in questi anni è sempre stata la più alta del mio foglio excel delle uscite (si, sono nerd, ve l’avevo detto), e la più facile da tagliare.
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Ma come si fa quando si è avuta una brutta giornata al lavoro e si passeggia davanti a Zara? Come si fa un sabato piovoso in cui un’amica ti propone un giro in centro?
Per me da quando ho il blog lo shopping non è più la gioia di comprare qualcosa che mi dona, è più un giocare con le barbie o andare a una mostra. Ultimamente sto facendo Window Shopping, entro e guardo i capi che sono appesi, come se volessi vedere cos’ha dipinto di nuovo questo artista emergente, noto quelli belli, belli che magari non mi starebbero nemmeno bene. Tocco tutto e guardo bene da vicino, provo anche ad immaginare gli abbinamenti. Se poi ho proprio voglia di giocare mi trasformo in Barbie e mi porto qualcosa nel camerino, mai una cosa sola ma un insieme di capi per fare il gioco del camerino.
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Non compro niente, perché non è quello lo scopo, se proprio c’è qualcosa che mi attira molto penso a quanto è pieno il mio armadio e quali sono le cose che voglio al posto dei vestiti (e non posso mica diventare come Carrie che si comprata scarpe invece che case), e lascio perdere. Sono già soddisfatta del mio armadio che non ha bisogno di nuove entrate.
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Certo il Window Shopping non è per tutti, io già di mio sono una shopper prudente, osservo un capo e penso a tutti gli abbinamenti possibili, valuto se mi serve davvero. Se invece siete più compulsive consiglio di praticare questo “sport” solo senza soldi nel portafoglio, e senza bancomat. L’avete mai provato, vi da le stesse soddisfazioni che da a me o lo trovate frustrante?