L’armadio, si sa, è sempre troppo pieno, il che è orribile nel momento in cui ti impedisce di fare nuovi acquisti magari più azzeccati.
C’è il cappotto stile corto maltese regalo della zia, la gonna verde acido che ti chiedi perché hai comprato, i pantaloni che ti stanno grandi (Deo Gratias), le camicette nere, i cappelli a righe, le borse di quando avevi 18 anni, le scarpe che fanno male. Per non parlare del cassetto dei trucchi, stipato di matite e ombretti verdi che ti fanno le occhiaie, smalti perlati con cui non ti vedi, rossetti a cui sei allergica.
Buttare via tutto questo è un peccato, allo stacca-panni sai che ne faranno degli stracci. Ed ecco che a Iaia viene l’idea, organizziamo uno Swap Party tra amiche.
Per uno Swap Pary come si deve si affitta una sala, ogni ragazza riceve un gettone per il capo che ha portato e con quel gettone può portarsi via un altro capo. In più paga una cifra intono a i 20 euro per partecipare.
Noi nel nostro piccolo l’abbiamo organizzata più casereccia. Abbiamo approfittato dello Studio Garage Isonzo dove il mio ragazzo e un amico hanno allestito uno studio fotografico. Ci siamo presentate un’ora prima per pulire, e organizzarci per servire il tè con i biscotti. Il mio ragazzo ha improvvisato uno stupendo separé dietro cui cambiarci al quale abbiamo affiancato lo specchio. Anche le regole sono state semplificate:
- contributo di 3 euro a testa per ripagare i proprietari del garage
- nessun limite di capi da portare o da prendere
- ciò che non si riusciva a sbarazzare poteva essere riportato a casa dalla proprietaria o veniva dirottato agli stacca-panni.
Io sono riuscita ad accalappiarmi: un cappellino bianco di lana di h&m con le perline con ancora il cartellino, un cache coeur bianco che indosserò a yoga, una maglietta collo alto marrone, due magliette mezze maniche stampate un po’ piccole, ma da indossare con gonne a vita alta, una gonna di lino rossa svasata e al ginocchio, uno smalto fucsia della kiko, una palette della pupa intonsa.
Nel complesso è stato un successo eravamo una decina, con qualche fidanzato che ci guardava perplesso dal divano mentre ci avventavamo sul grande tavolo coperto di vestiti e trucchi. La parte più divertente è stata verso la fine, quando ognuna cercava di rifilare la sua roba:”Guarda questa gonne, l’ho comprata in quel bel negozio, l’ho messa solo 3 volte perchè mi sta male, provala, vedrai che con il nuovo lavoro ne avrai bisogno!” “Nessuno vuole questa gonna a matita di jeans? E’ della Gas, taglia 42, con un paio di decolletè sta benissimo!”
Dovremo assolutamente organizzarne un altro al prossimo cambio degli armadi.