Ho iniziato talmente tante volte nella mia testa questo post in questi anni, ed ora, che mi ritrovo a scriverlo alla fermata dell’autobus con le dita congelate sono talmente di fretta, per la voglia di darvi la notizia appena confermata appena possibile che ho paura di perdermi qualcosa ma soprattutto di dimenticare le sensazioni che in questi quasi tre anni mi hanno accompagnato per culminare in questo post.
Forse è meglio se comincio dall’inizio cosa ne dite? Tanto avete già capito di cosa si tratta.
Lo sapete, ho cominciato questo blog più per piacere personale che per altro, la voglia di dire la mia sui vestiti, che si perdesse pure nel mare di internet, magari qualche naufraga con i miei stessi complessi l’avrebbe trovato in tempo. Per il primo anno non ho fatto molto sul serio, pubblicavo quando avevo tempo e mi prendevo settimane tra un post e l’altro, le foto erano quello che erano e gli errori di battitura-dislessia fioccavano senza controllo. Nonostante questo avevo le idee ben chiare: non trovando un manuale che insegnasse davvero a vestirsi avevo deciso di trovare le risposte da sola, con le mie teorie e le mie osservazioni.
Questo colpì Cristina Giordano, che il 17 marzo 2011 mi scrisse e poi telefonò. Mi disse delle cose che non mi aveva mai detto nessuno, anzi, mi disse il contrario di quello che mi avevano sempre detto tutti: che le piaceva come scrivevo. Voleva che scrivessi un libro. Mi disse che era tempo che voleva pubblicare un libro così e che non trovava la persona adatta e secondo lei io ero quella persona. Ricordo ancora l’urlo che tirai quando ricevetti la sua mail e la notte insonne dopo la sua telefonata, fissavo il soffitto, con il mio fidanzato a fianco che dormiva e ripetevo:”Scriverò un libro! Scriverò un libro! Io, che se prendevo sei di tema era un evento, scriverò un libro!”
Il libro però doveva essere pronto entro giugno (2011) e quindi gli ho dedicato weekend e serate, ho trascinato amiche a mela, clessidra e rettangolo per negozi a provare capi orrendi per essere sicura delle mie idee. Una volta pronto il libro bisognava dedicarsi ai disegni, ma abbiamo capito che richiedevano molto più tempo e non ce l’avremo fatta per ottobre (2011).
Quello che è successo dopo è molto triste, e da quanto poco la conoscevo non mi sento autorizzata a parlarne, vi basti sapere che non posso ringraziare la persona che con quella telefonata mi ha cambiato la vita.
Abbiamo ripreso nel 2012 aggiungendo parti dato quanto era cresciuto il mio blog nel frattempo, e poi ci siamo dedicati ai disegni che hanno richiesto lunghi mesi e non so come abbia fatto a non consumarsi la pazienza di Damiano Groppi mentre correggevo “un po’ più di seno alla triangolo invertito, gambe un po’ più magre alla mela, meno curve alla clessidra poco formosa. Sagomami il cardigan così…” Sto cercando la piazza giusta per fargli una statua!
Qualche problema di impaginazione, un drago rosa che passava di lì e voleva sapere qual era la sua forma del corpo, e siamo arrivati qui. Davvero!! Ancora non ce l’ho in mano perché sarà nelle librerie Feltrinelli la settimana prossima e l’editore dovrebbe mandarmi le mie cinque copie a brevissimo. Appena lo avrò in mano vi toccherà il video, di me sorridente con il libro in mano, oppure che lo abbraccio, e che lo avvicino al video per farvelo vedere un po’ sfuocato!
Le Feltrinelli hanno un modo tutto loro per esporre i libri di moda, qui a Genova per esempio sono in cima, dopo le guide i libri di cucina, pesca fumetti, per bambini e dopo i cd, prima solo delle chitarre, quindi non demordete se non lo trovate alla prima, in ogni caso credo si potrà acquistare anche on line ma ancora non so dove, vi aggiornerò!
Non so ancora se farò una lettura, forse a Genova, dipende da cosa organizza la casa editrice.
Insomma un post lunghissimo per dirvi che non so ancora niente, ma per dirvi che sono felice e sollevata, ormai in troppe mi chiedevate un libro e il mio nicchiare era diventato sospetto. Ora devo solo iniziare a scriverne un altro!