Avete presente quei libri di moda che iniziano con una bambina che indossava i vestiti della mamma, camminava nelle sue grandi scarpe, giocava con il rossetto e indossava le sue perle? Quelle bellissime immagini evocative di adolescenti cresciute in negozi di stoffe, con mani esperte che accarezzano la seta e occhi curiosi che spiavano il padre che cuciva esperto abiti da uomo? Ecco la mia storia non è iniziata così, io ho sempre guardato i vestiti e la moda come un cubo di Rubik del quale non trovavo soluzione. Per me i vestiti sono stati sempre questo: un grande enigma che studiavo da ogni lato, senza trovare la formula che avrebbe svelato tutti i segreti e arrabbiandomi perché nessuno mi aveva dato un manuale di istruzioni.
Se siete qui da un po’ di tempo sapete com’è andata a finire questa storia, il manuale l’ho scritto io, qui su questo blog, perché finalmente ho trovato da sola le risposte che cercavo e ho risolto quel famoso cubo di Rubik fatto di vestiti (quello vero per me è impossibile). Lungo la strada ci sono stante però tante cadute, tante scelte terribili (come il mio periodo “grigio” al liceo), tanti acquisti sbagliati e soprattutto tanti commenti infelici da parte di sedicenti amiche, qualche parente e alcuni ragazzi imbecilli (ricordo uno che mi disse “Ma a me piacciono le ragazze con la vita stretta!” osservando i miei fianchi, anatomia questa sconosciuta!).
Alcuni episodi di questo percorso sono troppo privati per essere scritti qui sul blog, ma penso che siano cose di cui vale la pena parlare, perché sono successe a tutte noi e ci hanno segnato così tanto che a volte sono il motivo per cui abbiamo paura di accorciare una gonna o indossare un maglione avvitato. Così ho pensato che nella privacy di una casella mail potevano essere raccontate, da questo mese quindi la mia newsletter diventa un po’ più intima.
Se vi iscrivete ogni mese vi racconterò una storia, un pezzo del puzzle che ha composto la mia autostima, che mi ha portato all’accettazione di me o che al contrario mi ci ha allontanato. Hai voglia quindi di sapere quando ho iniziato a vestirmi da sola, come ho reagito quando il mio ex mi ha detto che se volevo potevo avere le gambe di una rettangolo, vuoi vedere le foto di come ero quando mi è stato detto che ero “troppo grassa” e che se fossi dimagrita il ragazzo che mi piaceva sarebbe uscito con me (spoiler, non ero grassa!)? Sì perché ci saranno anche le foto: sono stata dai miei genitori e ho scannerizzato tutte le foto che potevano essermi utili a questo scopo per riuscire a smuovere qualcosa che in me, e sicuramente anche in voi, si è cristallizzato negli anni come una certezza e invece era solo una stupidaggine detta da un ragazzino di 12 anni.
Per iscriverti alla newsletter ti basta andare su questa pagina e lasciarmi solo il tuo nome e la tua mail, prometto che non ti scriverò più di una volta al mese. Appena iscritta ti arriverà in regalo il mio manuale di moda per principianti, che ti svelerà tutti i punti di partenza per iniziare il tuo viaggio verso gli abiti che più ti donano.
La prossima newsletter parte lunedì 14 gennaio e vi racconterà la storia di quella volta che sono andata dalla mia più cara amica e le ho chiesto “Ma come si fa a vestirsi bene?” e di come sono riuscita ad abbandonare i fuseaux rossi in velluto a coste con la staffa. E voi vi ricordate quando avete iniziato a vestirvi da sole?