Avete presente quando entrate in un negozio e vi innamorate di un abito? Lo vedete appeso alla gruccia e non vedete l’ora di portarlo a casa, per scrupolo vi infilate in camerino per provarlo e… il vestito non vi entra, la taglia più grande vi fa difetto sulla pancia e vi stringe sui fianchi, insomma proprio non rende giustizia al vostro fisico. Capita spesso, così tanto che un po’ di anni fa mi sono inventata una storia sull’accaduto che racchiude il mio slogan “Non è il tuo corpo a essere sbagliato, è il vestito“.
Quello che può succedere una volta che vi siete accorte che questo vestito non fa proprio per voi è che vi avviliate, iniziate a desiderare un corpo diverso per poter indossare quei quattro pezzi di stoffa low cost ed entrate in un turbine che cerchiamo di bloccare subito ricordandovi che basta cambiare vestito. Sia che abbiate superato poi questa fase o meno, l’unico desiderio è togliervelo il più in fretta possibile, come se improvvisamente andasse a fuoco o vi urticasse la pelle. È normale, è una reazione istintiva “Hey tu, porco di un vestito, levati subito di dosso!”
Lo si fa perché non si riesce a sopportare un minuto di più la vista del nostro corpo al suo peggio con qualcosa addosso che fa risaltare le parti di noi che non ci piacciono e nasconde tutti i bellissimi pregi che abbiamo. Il problema però è che più in fretta lo togliamo e più nella nostra testa ci sono pensieri negativi riferiti a noi stesse più spesso sceglieremo abiti sbagliati e più questo episodio è destinato a ripetersi, ripetersi e ripetersi. Sappiamo che l’abito ci sta male ma non sappiamo perché, non abbiamo individuato quali sono le sue caratteristiche negative, che potremmo vedere in altri abiti e prevenire la delusione che abbiamo provato questa volta.
Quindi io, dopo avervi invitato a fare più volte il gioco del camerino che ci aiuta a capire cosa ci piace e cosa ci dona, vorrei invitarvi a capire cosa non vi dona, e il modo più semplice sono proprio gli abiti sbagliati. Per farlo ci vogliono però le seguenti predisposizioni:
- aver fatto almeno qualche volta il gioco del camerino e sapere cosa ci piace
- essere del tutto sicure, sia al livello razionale che inconscio, che se un abito ci sta male non c’è nulla di sbagliato in noi
A questo punto dirigetevi – ben in ordine, truccate e da sole – in un negozio dove potete provare indisturbate senza che nessuna commessa vi segua o voglia sapere se acquistate o no quel capo.
Prendete alcuni abiti, che più o meno sapete non sono adatti a voi e andate con serenità in camerino. Provateli uno alla volta e appena uno non vi dona iniziate a chiedervi “Perchè?”
Non è una cosa immediata e sicuramente certi abiti potrebbero starvi stretti in certi punti o larghi in altri, ma come notare le piccole cose che rovinano tutto, un punto vita troppo basso, una spalla minimizzata, un orlo troppo lungo? Ecco la tabella che vi fa osservare ogni passaggio:
- Le spalle: come cade il capo in questione sulle spalle? Son ben segnate? Oppure c’è la manica raglan, scesa, troppo importante? Provate a modificare questa parte semplicemente tirando su la manica o arricciandola con le mani. Meglio?
- Le braccia: l’abito fascia troppo le braccia e tira? Oppure al contrario le maniche sono troppo ampie? Provate a stringere il tessuto con la mano
- Lo scollo: lo scollo che avete scelto vi fa le spalle più piccole o più larghe? Vi minimizza il seno o lo schiaccia? Provate tirando un po’ lo scollo per ampliarlo o spostarlo oppure, con un capo che avete, coprite lo scollo per vedere l’effetto modificato
- Il punto vita: la vita è segnata? No? Provate a farlo con una cintura sottile. È nel punto giusto, cioè il vostro più stretto? Se è troppo in basso provate a “tirare su” l’abito o il top sulle spalle
- Le pieghe: le pieghe, se ci sono, o la balza partono dal punto vita o da più in basso? Provate a modificare la posizione tirando su e già il vestito o la gonna, come sta meglio?
- La lunghezza: l’abito, il maglione, la giacca, insomma qualsiasi sia il capo in questione è troppo lungo o troppo corto? Provate ad accorciarlo semplicemente tirandolo su in vita, meglio? Oppure allungatelo tirando il tessuto, in che punto cade meglio?
- Il tessuto: è troppo rigido e quindi fa le pieghe? Oppure è mollo senza forma e pende? Nel secondo caso provate a tenerlo più rigido; nel caso di una gonna, un blazer o un cardigan ampliatelo con le mani. Se troppo duro provate a schiacciarlo e vedere come sta.
È importante che tutte queste prove siano fatte mentre guardate la vostra figura nel suo complesso e non fissandovi solo su un punto, magari un punto di voi che non vi piace e volete nascondere, se infatti provate tutte le gonne osservandovi le ginocchia le vorrete lunghe per coprirle senza vedere che così facendo le gambe sono molto accorciate. Se avete difficoltà a guardarvi con più oggettività scattate una foto, è il modo più semplice per ritornare più razionali.
Questo esercizio è quello che facciamo durante le consulenze dal vivo per essere completamente sicuri di cosa dona alla cliente e soprattutto perchè anche lei lo veda con i suoi occhi. Vi ricordo che sono appena uscite le città in cui si svolgeranno le consulenze di Cambio Look dal vivo nel 2019 e se siete interessate potete mandare una mail per prenotarvi all’indirizzo anna@modaperprincipianti.com.
- Firenze 9-10 Febbraio
- Roma 23-24 Febbraio
- Padova 30-31 Marzo
- Torino 11-12 Maggio
Chi ha paura del camerino? Vi assicuro che io la faccio passare.