Ultimamente sto riflettendo molto su alcuni temi legati all’estetica e alla società. Instagram è la piattaforma migliore per farlo, mi da molti spunti e la possibilità di chiacchierare in tranquillità davanti al cellulare, con solo il limite del video che si interrompe ogni 15 secondi. Posso farlo struccata, anche se i miei capelli concorrono per il premio del crespo 2018, tanto ci sono i filtri. Non serve nemmeno che mi prepari il discorso, che a volte non è davvero pronto, è più un modo per ragionare insieme. Non so voi, ma io mi chiarisco meglio le idee parlando ad alta voce con qualcuno, le Stories poi si eliminano dopo 24 ore non sono come un video su youtube che resterà lì a vita a ricordarti che la libreria alle spalle non era un ottima scelta e il lilla proprio non è il tuo colore.
Attraverso le stories e anche grazie ad esse ho iniziato a ragione proprio su questo tema: Ma noi dobbiamo proprio mostrarci solo quando siamo al meglio? Cosa succede se facciamo così? Se usciamo di casa solo truccate e con i capelli in ordine, se ci facciamo i capelli prima di una stories e ricorriamo al filtro gattino o cucciolo (i più potenti di instagram, come faremmo se decidesse di toglierli?) se abbiamo passato la giornata davanti al pc o semplicemente siamo struccare?
Non voglio lanciare una campagna contro il make-up o i filtri, è naturale desiderare di mostrarsi al meglio, e avere piacere a prendersi cura del nostro corpo e del suo aspetto. Bisogna però ricordarsi che non è obbligatorio farlo sempre, nessuno vi aspetta fuori dalla porta con una lente di ingrandimento per vedere se siete abbastanza belle da poter circolare per la strada ed essere viste.
Non succede nulla in realtà nemmeno se sui social ci mostriamo un po’ meno tirate a lucido, anzi succede una cosa bella, molto bella. Mostrandoci struccate e nella nostra naturale vita quotidiana può essere contagioso, può far venire voglia ad altre persone di fregarsene un po’, di lasciarsi andare, di dire che sì, non c’è niente di male ad avere le occhiaie, ce le ha anche la Spora, la più figa delle motivatrici italiane e che se i brufoli vengono a Anna Venere allora non sono io l’unica sfigata.
Mi ricordo anni fa la prima volta che scoprii il canale youtube di Clio rimasi scioccata dalla facilità con cui si mostrava struccata. Ovviamente facendo tutorial di trucco non poteva farne a meno, ma io ammirai il suo coraggio pensando che non avrei mai potuto imitarla e lasciare agli altri degli appigli per trovarmi dei difetti, per parlare male di me, per prendermi in giro.
Ma se noi ci mostriamo solo al meglio, se tutti iniziano a mostrarsi, nei social e per la strada solo quando sono al massimo della loro figaggine otteniamo due risultati, negativi entrambi. Il primo è che spendiamo milioni di soldi e di fatica per essere sempre perfette, non riuscendo visto che la perfezione non è reale e quindi spendendo ancora di più. Il secondo, più preoccupante è che sosteniamo questa idea che solo chi è bello può, che ci sono delle persone perfette e noi altri siamo gli sfigati anormali e infelici.
Se invece ci circondiamo di persone normali, persone che si mostrano per come sono davvero, con la loro debolezza e la loro forza, con la loro normalità e le loro difficoltà allora riusciremo a sentirci più normali anche noi, e aiuteremo anche altri a sentirsi parte di questo mondo vero.