La mia vita da freelance procede in modo molto bizzarro, la settimana scorsa ho ricominciato a nuotare ed il giorno seguente con la schiena indolenzita non mi sono staccata un attimo dal computer per preparare alcune consulenze. Mi sono così ritrovata prevedibilmente con un bel mal di testa muscolare e l’unica alternativa per farlo passare era muoversi, rilassarsi e respirare. Così ho messo la mia nuova playlist su YouTube e ho iniziato a pulire la cappa (ebbene sì io mi rilasso lavando, tutto tranne bagni e pavimento).
Oltre a passarmi il mal di testa sono rimasta piacevolmente interrotta dalla pubblicità su YouTube delle nuove Barbie. L’ho guardata con una sensazione di vittoria e felicità nel cuore. Con la spugnetta in una mano e lo sgrassatore nell’altra mi sono ritrovata a dire “Ma allora si può cambiare il mondo!“
Eh sì, perché il mondo lo si cambia con piccole cose ma importanti, cose che scatenano delle catene di eventi che possono essere positive e che hanno come scopo finale far sentire tutti gli uomini e le donne, tutti gli esseri umani inseriti e riconosciuti in questa società. Fare in modo che qualunque ragazzina, a prescindere dal colore della pelle, dei capelli, dalla sua altezza, e dal suo peso si senta degna di essere al mondo e che chieda e ottenga rispetto.
E una Barbie può fare tutto questo? Beh, non da sola. Ma può essere un pezzo del puzzle oppure può, come succedeva quando ero ragazzina io, alimentare uno stereotipo che promuove la disuguaglianza, che ci dice che qualcuno è meglio di qualcun altro per meriti non ottenuti, ma che gli sono capitati grazie al caso, la genetica o Dio. Io non so perché sono cresciuta con l’idea che i capelli biondi fossero considerati più belli di quelli mori, ma credo che la Barbie abbia giocato un ruolo in tutto questo dato che ricordo con chiarezza il giorno in cui ho visto la Barbie indiana con capelli neri e lisci come i miei e l’insistenza con cui l’ho voluta.
La Barbie si è evoluta perché gli l’abbiamo chiesto noi, è diventata dottore e veterinaria e ha iniziato a fare qualche lavoro da uomo perché noi abbiamo iniziato a farli, e ora cambia il suo corpo perché noi un anno fa abbiamo dichiarato che così non la volevamo più, che non volevamo che le nostre figlie crescessero con un modello alto, biondo e irreale. Quando un anno fa la società Lammily, ha inventato la Barbie vera, reale con piedi piatti e misure umane siamo andate in visibilio.
E quindi si può cambiare il mondo e farlo diventare un posto dove tutti noi con le nostre diversità ci sentiamo rappresentati e degni di esistere, anche se non rispettiamo un qualche canone imposto poi chissà da chi.
Io sogno un po’ di cambiare il mondo. Sono troppo ambiziosa? Penso che se le donne si sentono più serene e in pace con loro stesse possono fare davvero la differenza, non solo per quanto riguarda stereotipi e autostima ma anche per cose più grandi, non credete?