Era proprio la Spora nel suo blog che parlava di momenti cerniera della vita, in cui svolti e cambi direzione, e raccontava un suo momento che era capitato proprio mentre in Vespa si dirigeva al lavoro insieme a Unasnob. Io sono diversa e non credo che avrò proprio dei momenti cerniera, ma più dei periodi cerniera e credo proprio di essere in uno di questi, sento che la cerniera sta piano piano girando e ci siamo quasi ma non del tutto.
In questi periodi cerniera ci sono esperienze importanti, amiche importanti e scelte importanti. Sicuramente la tappa milanese dello Stiletto tour 2015 a cui ho partecipato è uno di questi.
Uscire da dietro questo computer e potervi incontrare e sorridere mentre mi raccontate le vostre difficoltà è sempre meraviglioso.
La giornata è stata sicuramente intensa, dalla mattina durante la quale ho partecipato al corso “come organizzare un evento” tenuto dalla stessa Veronica e ho preso così tanti appunti che mi sembrava quasi di essere tornata a seguire le lezioni all’università, aggiungendo poi post it colorati per evidenziare errori che ho commesso e cose da imparare assolutamente. Ho imparato tantissimo e ora devo solo metterlo in pratica e dato che questo corso sarà anche nelle tappe di Torino (19/4) e Genova (26/4) vi consiglio di iscrivervi se siete anche solo vagamente interessate all’argomento.
A seguire ci sono stati gli interventi di donne che hanno cambiato vita, hanno lasciato il lavoro e se ne sono inventate un altro ed in un momento di crisi ci sono riuscite. Mi hanno colpito tutte profondamente, da Daniela Mosca di Dani&colf che ha risposto alla domanda “perché lo fai?” con una cosa che mi rappresenta “perché sono così e non posso farne a meno” a Paola Olgiati che si è inventata un Robert Cutty (dal film Funny Money) per lavorare in un mondo di soli uomini (e ha chiamato anche così l’agenzia), all’Estetista Cinica che ci consiglia di diventare delle fottute professioniste, imparando tutto quello che si sa del nostro lavoro, a Elisabetta Ferrari che aveva il mio stesso ostacolo: una formazione diversa dal lavoro che voleva fare e la sua stessa prudenza che le impediva di saltare.
Dopo questi discorsi un pranzo veloce, ma in bella compagnia: dopo anni di lettura semi silenziosa ho conosciuto unasnob (lei stessa responsabile di avermi fatto scoprire la spora), e ho scoperto che è simpaticissima (tanto amore per la snob) e gentilissima. Dite tutti grazie alla snob perché altrimenti saremo senza le foto che corredano questo post.
Mi sono così precipitata in sala, già invasa dalle partecipanti che erano arrivate in anticipo per assicurarsi i primi posti in coda ai vari stand che io dalla mia postazione ho potuto vedere solo di sfuggita. Dal mio tavolino c’erano già molte ragazze, ci siamo messe subito al lavoro e per due ore si sono succedute a raffica 45 persone a cui ho fatto l’analisi della forma del corpo e della forma del piede. Mi ripeto, è sempre così bello vedervi di persona, dolcissime le ragazze che erano già venute ad un mio corso e sono tornate a salutarmi portando un’amica e non vedo l’ora di rifarlo a Genova. Purtroppo per le altre tappe dello stiletto tour non potrò essere presente, ma non si sa mai, magari l’anno prossimo la Spora mi fa salire a bordo e mi porta con se per tutta Italia. Ma non dipende da lei, ma più da me e dal momento cerniera di cui vi parlavo all’inizio del post.
Spero di vedere molte di voi a Genova, ma consiglio a tutte di guardare le prossime tappe dello stiletto tour e vedere se ce n’è una vicino a voi, anche se non siete fan dei tacchi, anzi soprattutto per quello. Imparerete perché i tacchi fanno male, ma le ballerine anche peggio dato che le indossiamo più a lungo e come sceglierli perché si adattino meglio al vostro piede.