Ho cominciato e disfatto questo post cinque volte perchè vi devo spiegarmi senza fraintendimenti e vorrei pubblicare una volta per tutte la mia filosofia in merito alle sponsorizzazioni.
“Non si vive di solo pane!” mi diceva il mio ex capo quando ci lamentavano che erano 4 mesi che non facevamo fattura (ero a finta partita iva), “Ma anche di Nutella” rispondeva un mio collega tentando invano di fargli capire che non si vive d’aria.
Questa frase mi è tornata in mente quando ho recentemente capito che avendo fatto davvero poche collaborazioni non ho mai scritto le mie linee guida in merito e questo stava generando confusione in voi che mi leggete.
Non vivo d’aria, e nemmeno il blog vive d’aria, e tutte noi siamo d’accordo che lavorare gratis sia sbagliato e un male che affligge la nostra società. Quello che faccio con il blog è un lavoro, un lavoro che il più delle volte faccio per me stessa e che quindi non è retribuito, oppure perché scelgo (come per la consulenza della forma del corpo) di farlo per altri gratuito di modo che possano sfruttare al meglio il blog. Ma quando questo lavoro è retribuito?
Vorrei essere chiara con voi perché è così che sono e lo sono sempre stata. Come guadagna una blogger utilizzando il suo blog? Con banner pubblicitari o con post sponsorizzati. Quanto? Molto poco. Se è molto figa la invitano agli eventi e le pagano un gettone. Io non sono molto figa, I’m so sorry. Se mi invitato e mi pagano non è per la mia presenza, ma perché devo portare il mio contenuto cioè fare un corso.
È meglio una blogger che non guadagna da una che guadagna? Ma che domanda è? Eppure la domanda è proprio questa. Se una blogger pubblica contenuti scadenti non vale la pena leggerla, se poi quei contenuti sono scadenti perché sono post su commissione o no non importa. Se una blogger scrive cose che vi piace leggere e mantiene la sua integrità che differenza fa se è pagata per farlo? Per di più se non sono recensioni di prodotti (per le quali potreste avere il dubbio che abbia venduto la sua opinione e non il suo spazio, ma in realtà se vi dice anche i lati negativi vi accorgiate subito che non è così), ma scrive un articolo in linea con il suo blog che differenza c’è?
Il punto, ed è quello che vi spiega la spora da anni, è che una blogger non vende la sua opinione, ma il suo spazio. Se qualcuno vuole che si parli del suo prodotto (bene o male) in un determinato spazio si fa pubblicità e deve pagare per questo, e non pretenderlo gratis.
Io però l’ho fatto molto poco, perché? Perché ciò che mi propongono di pubblicizzare spesso non è in linea con i miei stardard. Se mi chiedono di sponsorizzare un sito di abiti da cui non ho mai comprato e non mi permettono di provarlo prima io non accetto, se mi chiedono di inserire un banner di produttore di jeans che li fa solo skinny io non accetto, se mi chiedono di pubblicizzare orologi che non hanno niente a che fare con quello che vi scrivo io non accetto, se mi dicono che mi mandano un testo scritto da altri io non accetto. Se mi propongono qualsiasi cosa che sia in contrasto o fuori tema con ciò che credo e che tratto nel blog io non accetto, e per anni non ho accettato praticamente niente e così continuerà ad essere.
Ci tengo alla mia integrità e a ciò che questo blog è diventato, ci tengo così tanto che il mese scorso ho rifiutato 250 euro al mese perché il banner che mi si proponeva era di prodotti dimagranti e snellenti. Anche se con quei soldi in 2 anni avrei potuto rifarmi tutta la cucina. Non ho accettato, perchè l’integrità per me è importante.
Se recensisco qualcosa che ho ricevuto (ed è capitato 4 volte in 5 anni) lo specifico, perché voglio che voi sappiate che non l’ho acquistato, ma comunque vi dirò cosa mi piace e cosa no e scriverò un post, come quello sulla gonna blu, con un contenuto che vi possa interessare e mi faccia venire voglia di scrivere.
Se scrivo un post sponsorizzato (che non è altro che un post scritto da me e pensato da me con un link che va a un altro sito), lo faccio solo se il sito o la marca di abiti la conosco ed è affidabile, se ho toccato con mano i vestiti o ho già acquistato dal sito.
Queste sono le mie regole e continueranno ad essere queste, se qualcuno nonostante queste regole non è contento del fatto che con alcuni post (ripeto, molto pochi) potrei guadagnare qualcosa, beh, forse è qualcuno che non compra riviste perché tutto gli articoli sono sponsorizzati, non guarda film perché le macchine le ha fornite una certa casa produttrice e non alza gli occhi sui cartelloni quando cammina per strada.
Ci siamo abituati a ritenere che la pubblicità sia il male perché al 90% delle volte è fatta male ed è mendace, ma alla fine si riduce tutto alla fiducia. Io non mi fido della pubblicità mascara perché è evidente che usano ciglia finte e photoshop, ma mi fido delle blogger che lo recensiscono e quindi lo compro. Se voi vi fidate della mia opinione, sia che vi consigli il modello di gonna da indossare o che vi dica che mi trovo bene con una determinata marca, io posso impegnarmi, come ho sempre fatto, a non tradire mai la vostra fiducia e le mie regole.
Aggiungo, e sottolineo che non scrivo tutto ciò per fare polemica, nè in riferiento alle polemiche degli ultimi post, ma perchè credo che i fraintendimenti possano derivare dal non spiegare dettagliatemente la propria linea di condotta.