Eccomi di ritorno fresca fresca dalla mia vacanza Parigina. Fresca nel senso mezza congelata e piena di idee che riverserà nel post: Valigia per una vacanza in città al freddo.
Ero già stata a Parigi due volte, la prima da piccola con i miei genitori, ed avevo fatto tutti i classici giri da turista, la seconda quattro anni fa con mia madre, un breve weekend in cui ci eravamo rinfrescate la memoria sui posti che ci erano piaciuti di più.
Questa volte è stata una vacanza leggermente diversa, perché avevo una “guida” del luogo e tanta voglia di scoprire i posti di Parigi che di solito si tralasciano nelle prime visite. La selezione è stata fatta scegliendo però anche luoghi anti freddo, o posti in cui fosse facile fermarsi per un tè molto caldo, dato che la temperatura variava dai 3 agli 0°C.
Il Marais, perché non cero mai stata? Il quartiere che mi è piaciuto di più è stato senza dubbio il Marais, a nord del fiume poco più a destra di Notre Dame. Non so se perché pieno di negozi, o per i vicoli caratteristici, o l’atmosfera tranquilla e silenziosa che si respirava nel quartiere, ma è stato davvero un perfetto inizio di vacanza. L’unico mio cedimento all’austero regime anti shopping (non si può iniziare di decluttering e poi comprare prima di averlo finito), è stato proprio al BHV, che ha al secondo piano un reparto cartoleria da far perdere il lume della ragione, non andateci se siete affette da agendite e cartopazzia come me.
Un’altra meta che vale davvero la pena è la Conciergerie e la vicina Ste Chapelle che si trovano vicino a Notre Dame sulla punta dell’Ile de la Cité. Purtroppo si devono fare i conti con il mese di Gennaio che significa certo pochi turisti, ma anche qualche monumento chiuso, così ho tristemente dovuto saltare la Conciergerie e ripiegato verso piazza du Pont Neuf dalla quale si gode una vista di tutta la senna e del piccolo parco sulla punta dell’isola. Peccato solo per i lucchetti che invadevano tutta la ringhiera ricordavano troppo Moccia e il ponte Milvio.
Eglise Saint Julien Le Pauvre e Shakespeare & Company: Da grande amante dei libri non potevo perdermi la famosa libreria in lingua inglese che durante la mia ultima visita era chiusa per lutto, e il posto è ancora più magico per il fatto che è severamente vietato fare foto al’interno. Ho solo le mie parole per convincervi a visitarla, e salire la stretta scala in legno per visitare la biblioteca al piano superiore dove le pareti sono ricoperte di libri vecchissimi e probabilmente fuori edizione, un enorme gatto bianco staziona sulle sedie, un pianoforte a disposizione di chi desidera suonarlo e una piccola finestra con scrittoio e macchina da scrivere da cui si vede lungo senna e Notre Dame. Mentre mi recavo proprio lì, la mia attenzione è stata catturata da una piccola chiesa medioevale semi nascosta dietro ad un angolo di parco, probabilmente ignorata da tutte le guide turistiche vi assicuro che è stato più magico ritrovarsi sotto quei piccoli archi scuri che dentro la maestosa e piena di turisti Notre Dame.
Palais Garnier ovvero L’Operà: mi è bastato sapere che questo è il luogo che ha ispirato lo scrittore de Il fantasma dell’opera per desiderare di partecipare ad una visita guidata di questo maestoso teatro, purtroppo il tempo non ce l’ha concesso ma si tratta di una delle tappe che riservo per la prossima visita.
La terrazza su Les Printemps: Lo so, nessuna amante dello shopping si reca a Parigi senza una tappa alle Gallerie Lafayette, ma io ho scoperto le più piccole (si fa per dire) e costose Printemps che posseggono un bar con terrazza panoramica sulla sommità dalle quali si vedono tutti i più bei monumenti di Parigi, oltre che una distesa di tetti azzurro grigi a perdita d’occhio.
Petit Palais: Programmando attività da fare al chiuso ho selezionato una lista di musei più piccoli, nei quali non mi aspettavo di trovare coda e che fossero tra loro vicini, la scelta è ricaduta su il Museo de L’Orangerie e le sue enormi ninfee, ed il Petit e Grand Palais di cui mi aveva colpito l’enorme copertura in acciaio. Purtroppo il Grand Palais era chiuso per lavori di ristrutturazione (turismo a Gennaio pro e contro) e mi sono accontentata di sbirciare l’enorme copertura dall’esterno. Il Petit Palais mi ha però completamente ripagato dell’inconveniente, dato che non solo l’ingresso è gratuito, ma il palazzo in sé è particolarmente bello e scenografico, con gli alti soffitti dipinti e le esposizioni al suo interno incontrano particolarmente i miei gusti. Non da trascurare il piccolo giardino la cui vista si può godere al caldo dall’interno del bar, caro, ma con ottimi Macaron al lampone.
Galerie Vivienne e Galerie Verò Dodat: al coperto ma non molto al caldo abbiamo gironzolato nel magico percorso dei Passages couverts tra cui queste due sono le più particolari, al loro interno si affacciano infatti antichi Cafè, negozi di stoffe, di abiti vintage, librerie e antiquari.
Questa vacanza mi ha fatto capire quanto interessante sia questa città e quanto ancora ci sia da vedere, rimando all’estate un giro di tutti i parchi e la prossima volta partirò con una lista ancora più dettagliata che poi in parte ignorerò perché i posti migliori si scoprono quando ci si lascia guidare dall’intuito.