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Scegli la forma del tuo corpo

Ogni donna è diversa, per questo ho creato il sistema AV che parte da 5 forme del corpo per poi avere altre 22 variazioni. Troverai sicuramente la tua forma.

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Anna Venere –  CONSULENTE D’IMMAGINE un po’ particolare: aiuto le donne a risolvere i problemi nascosti nel loro armadio, insegnando loro a vestirsi in base alla propria forma del corpo

Se hai bisogno di cambiare look ma non sai da quale parte iniziare, non ti senti a tuo agio con capi diversi dal solito o ti sembra che nessun abito ti stia bene, sei finita nel posto giusto.

Pensati Sexy: è bodypositive?

La settimana scorsa ho visto un film interessante, parlava di donne, di autostima, di vestiti, di corpi non conformi, curve e sensualità.
Era così interessante che nonostante la recitazione fosse dubbia, i personaggi stereotipati e l’intera vicenda prevedibile ho continuato a vederlo per vedere fino a che punto poteva spingersi.

Il film è Pensati Sexy

Una commedia italiana che si dichiara Bodypositive, dove è coinvolta là stand up comedy in cui recita Raul Bova. Cosa potrebbe mai andare storto con queste premesse? Purtroppo tutto è andato storto, seguendo la legge di Murphy, tutto quello che poteva andare male lo ha fatto.

Il film, senza fare spoiler, ha una trama semplice. Timida e insicura ghost write e curvy ha un cotta per un collega sposato, ma non si sente sexy, la madre la paragona alla sorella magra sin da quando era bambina e lei si infagotta in grandi maglioni.

Finalmente un film con una protagonista non magra, con le curve, con la pancetta, e che non dimagrirà nel corso del film per sentirsi meglio con se stessa. No, il film si dichiara Bodypositive, lei capirà che va bene così, e si sentirà sexy (vi risparmio il come questo avviene, per non spoilerare, ma sappiate che di positivo non ha nulla).

Fin qui tutto bene, ma subito un dettaglio mi ha colpito e lasciato profondamente sconvolta.

Il corpo che vedo corrisponde a quello dell’attrice?

Nella prima scena lei si guarda allo specchio, e la vediamo solo dalle spalle alle ginocchia, successivamente in viso, dalle spalle in su. Si susseguono scene di lei di spalle, con un corpo appunto morbido e con le curve, senza che il viso sia mostrato, e poi tagli con solo il suo viso. Avvolta nei maglioni quando sta recitando, a volto nascosto quando da dietro la vediamo fasciata in un tubino. La vediamo sempre con maglioni che ingrandirebbero chiunque, e ogni scena è tagliata per non mostrarla mai con il famoso corpo in cui lei si sente grassa.

Resto con una brutta sensazione, il corpo che vedo corrisponde a quello dell’attrice?
Nono conoscendo, Diana Del Bufalo, la protagonista sono andata a cercarla per vedere come era, e se era ingrassata pe ril film come ha fatto più volte René Zellweger per girare Bridget Jones.

Di lei ho trovato solo immagini dove è molto magra, con un fisico molto asciutto e nessuna corrispondenza al corpo mostrato nel film. Ho trovato solo un’intervista in cui dichiara di aver perso 12 chili in adolescenza ed essersi finalmente sentita sicura di sé. Perfettamente in linea con il pensiero body positive, sentirsi sicure solo da magre, perché da grassa siamo ovviamente sbagliate… sarcasmo.

Poi ho iniziato a riflettere sui film che ho visto in passato e che avevano protagoniste non magre, Sierra Bruges è una sfigata, Come ti divento bella (I feel pretty), Voglio una vita a forma di me (dumplin) e lo stesso Bridget Jones. In tutti quei film le riprese mostravano il corpo dell’attrice e il viso nella stessa inquadratura.

Body Double

Sono venuta a conoscenza quindi di un termine a me nuovo Body double, in pratica per alcuni film si prende un body double, non una controfigura (stuntman o stutwoman) che ha il compito di eseguire scene che per atletica o rischio l’attore o l’attrice non si sente di fare. Una vera e propria contro figura del corpo, erano dei body double Jack e Judit in Love actually, vi ricordate di come lui scerzava di essere stato la controfigura di Brad Pitt in 7 anni in Tibet?

Quando si usa un body double? Quando l’attore o l’attrice non vuole mostrare il suo corpo, sia perché sono previste scene di nudo, sia perché non corrisponde al corpo che è richiesto per il film.

È stato questo il caso? O l’attrice è ingrassata rapidissimamente e poi dimagrita ancora più rapidamente? E se così è stato che bisogno c’era di tagliare la sua testa dalle scene in cui mostrava il corpo?

Le uniche scene in cui lei appare con il suo corpo sono quelle in cui indossa il tubino nel quale è leggermente strizzata.

così sono venuta a conoscenza di un altro termine: Fat-suit.

Fat-Suit

Si tratta di una tuta che si usa quando il personaggio nell’arco del film deve ingrassare o dimagrire. Per poter girare il film con una persona che magari persa 50 kg all’inizio e 70 alla fine o viceversa, non potendo far ingrassare in così poco tempo, o dimagrire, per evidenti traumi che si infliggono al corpo si utilizza una tuta ingrassante.

È stata utilizzata in questi casi? Ovviamente tale tuta funziona solo quando si è vestiti.

Se è stato usato un body double perché è così grave?

Potevano scritturare un’attrice non magra?

Semplicemente perché in uno dei primi film italiani con una protagonista non magra che non dimagrisce durante il film non è stata scritturata un attrice che aveva quel corpo, il corpo richiesto dalla storia, una una magra.

Se quindi un’attrice non magra non può lavorare in una pellicola dove la protagonista è richiesta magra, né quando le caratteristiche fisiche non sono rilevanti, dato che viene lo stesso scelta una donna magra, e nemmeno quando il suo stesso fisico è richiesto allora quando può lavorare? Mai.

Tutto questo è stato probabilmente sempre stato fatto, siamo abituate a vedere chirurghe, poliziotte, veterinarie, pilota di aerei, con il fisico di modelle, siamo persino abituate a vedere magrissime donne come Elisabeth Bennet che con tutta probabilità non lo era (perché la magrezza non era il canone di bellezza dell’epoca). Ma questi film e serie non si fregiavano del titolo di body positive.

Scritturare un’attrice magra per recitare il ruolo di una che non lo è è esattamente come scritturare un’attore eterosessuale per interpretare un ruolo omosessuale, come hanno fatto per molti anni, ed non siamo poi lontani da scritturare un’attore bianco e dipingergli il viso invece che scegliere uno nero. Perché un tempo le donne non potevano recitare, e nei teatri erano gli uomini vestiti da donna a farlo, e ora le donne non magre (e non uso grasso perchè con non-magro comprendo tutte le categorie di corpi, anche i “normopeso”) non vengono scelte nemmeno per interpretare loro stesse.

È un messaggio molto grave, e molto preciso, se sei bella e magra allora avrai successo e sarai sicura di te, altrimenti non puoi fare la protagonista. D’altra parte è proprio questo il messaggio del film.

Per fortuna la vita vera non è così… più o meno.

Se vuoi approfondire, qui trovi le mie consulenze

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anna@modaperprincipianti.com
AnnaVENERE

Aiuto le donne a vestirsi in base alla forma del corpo, a ritrovare i propri pregi, minimizzare i difetti e imparare ad amarsi così come sono.

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