Da un po’ di tempo ho iniziato ad avere più tempo libero, mio figlio ha quattro anni, va a scuola con più regolarità, non lavorare da casa mi permette di concentrarmi meglio e ho finalmente la possibilità di dedicarmi un po’ a me stessa.
Non so se perché questo è l’anno dei miei 40, o perché 4 anni chiusa in casa mi hanno un po’ frastornato ma a marzo ho sentito la necessità di dedicarmi al mio corpo dentro e fuori. Questo non prevedeva per forza un percorso di dimagrimento, ma più di aumento della forza, dell’energia e del benessere.
Ma dato che ho 40 anni e non più 20, ho deciso di partire di non partire dalla fine, dieta e palestra, ma dall’inizio, la salute. Ho fatto un bel check up e ho deciso di indagare alcuni aspetti della mia salute che mi avrebbero permesso poi di scegliere con più consapevolezza cosa mangiare e come muovermi.
Se non sai di avere la diastasi addominale, infatti, puoi farti molto male con gli addominali, se non sai di essere intollerante ai latticini non finisce molto belle la dieta con le colazioni a base di yogurt, e se non sai di avere il lipedema è probabile che tu abbia passato 25 anni con diete da fame senza veder ridurre di un centimetro le gambe.
Se non lo sapessi il lipedema è una malattia riconosciuta solo nel 2018, e citando la LIO Lipedema Italia “è una patologia genetica infiammatoria, cronica, degenerativa e invalidante del Tessuto Connettivo Lasso (LCT: Loose Connective Tissue), che provoca un aumento progressivo, fibrotico e deturpante del tessuto adiposo, spesso accompagnato da edema, infiammazione sistemica e dolore. Se trascurata può portare anche a severi quadri di disabilità.”
In parole povere significa che il grasso che hai nella zona affetta da lipedema non è grasso normale, ma grasso infiammato, che fa male, e che non va via come nel resto del corpo, che non va via proprio per niente. Con buona pace di tutti quelli che “per dimagrire basta mangiare meno e alzarsi dal divano” No.
Questa patologia non c’entra nulla con l’obesità, con le abitudini di vita di una persona, non è colpa della persona. È genetica.
Si tratta di una malattia cronica, questo significa che non va via. Non si guarisce, non c’è una cura. E questo lo dico per tutte quelle che non la hanno e che colpevolizzano e minimizzano le difficoltà altrui. Non c’è una cura ma ci sono delle cose che si possono fare, nemmeno poche, e che possono dare miglioramenti che io non avevo mai visto in vita mia prima di essere diagnosticata.
Mi sono recata da una specialista per la diagnosi, (se vuoi sapere come è andata ti lascio il video in cui ho filmato tutto, puoi anche scrivermi per chiedermi i riferimenti) e mi è stato diagnosticato il lipedema al primo stadio, (ci sono 3 stadi), di tipo 3 e 4, che va quindi dalle caviglie a 2/3 del sedere, ed è leggermente presente nella parte alta del braccio, ma molto poco.
Sono fortunata perché nonostante abbia 40 anni e abbia già fatto una gravidanza (in estate tra l’altro) non sono al secondo stadio, ma sono rimasta al primo.
Sono sfortunata perché, se l’avessi scoperto a 15, 20 o 30 anni mi sarei risparmiata anni di sofferenza, e soprattutto avrei avuto una risposta più pronta, e niente affatto gentile, a chi criticava le mie gambe.
La diagnosi ha avuto su dime un impatto molto forte, sia estetico che psicologico. Per prima cosa ti assicuro che, se anche tu hai il dubbio di averla saperlo con certezza ti permetterà di avere molte più possibilità per non peggiorare, ma addirittura per migliorare. Io adesso ho 2 o 3 accorgimenti da mettere in pratica, che mi sono stati suggeriti dalla dottoressa con i quali ottengo l’80% del risultato con il 20% di fatica. Le precedenti diete da fame, massaggi, allenamenti aerobici estenuanti mi facevano faticare 100 per ottenere dal 5 al 20% del risultato. Le mie gambe sono molto più magre, le mie caviglie sono visibili, e persino la parte alta della pancia si è sgonfiata ora che so cosa fare. Solo una specialista però può dirti cosa è utile per te; quindi, mi raccomando non cercare consigli casuali on line.
Per il primo mese ho dovuto fare i conti però con questa diagnosi tardiva, con tutto il bodyshame che ho subito negli anni, con il fatto che questa malattia ha deviato il corso della mia vita facendomi lasciare l’ingegneria per questo blog e successivamente per questo lavoro. Ho scoperto che le mie gambe non sono solo grosse, sono malate, e nessuno le aveva curate. Sono e resteranno grosse, ma hanno bisogno di cure, perché a prescindere dall’aspetto estetico sentono dolore, si ricoprono di lividi, e possono arrivare a darmi delle disabilità se non me ne prendo cura.
Sono fortunata, la diagnosi è arrivata in un momento in cui sono in pace con me stessa e con il mio corpo, lo accetto così com’è e lo amo, gambe comprese. Ma non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stata la mia vita se l’avessi scoperto prima, quanto sarebbe migliorata la mia autostima se l’avessi saputo a 20 anni, e quanta frustrazione e soldi avrei risparmiato sapendo subito cosa fare.
Se anche tu hai il dubbio di avere il lipedema ti invito a guardare questo video, a contattare me o la LIO per il riferimento di uno o una specialista a cui rivolgerti. Saperlo ti assicuro ti aiuterà tantissimo.