Una delle cose più importanti che faccio con le mie clienti è provare vestiti. Avete capito bene: non comprare, provare. Infatti per cambiare look, per capire cosa ci piace e cosa ci dona, per sentirci a nostro agio con abiti diversi bisogna prima provarli.
Sembra banale, no? Non imparerai mai a cucinare solo guardando programmi di cucina senza provare a mettere una pentola sul fuoco, non farai mai il cammino di Santiago se non provi prima a fare un po’ di passeggiate nella tua città, e saprai mai dipingere finché non prendi un pennello in mano? Elementare e cristallino, no? E invece no. La cosa che più ci spaventa è provare qualcosa di nuovo, sapendo che è probabile che durante i primi tentativi falliremo. Quasi volessimo arrivare alla meta saltando il percorso, cosa che sappiamo non è possibile fare.
Perché ne abbiamo così paura? Abbiamo paura di bruciare l’arrosto e dare fuoco alla casa? Abbiamo paura delle vesciche ai piedi o di non riuscire a stemperare bene i colori? No, abbiamo paura della sensazione che nascerà dal fallimento, ovvio e inevitabile con i primi tentativi. Perché in fondo cosa importa se l’arrosto è bruciato, se non riusciamo a fare che pochi chilometri i primi giorni e se il panorama che volevamo dipingere sembra una macchia informe? Di rado questi risultati ci fanno scoppiare in un pianto isterico.
Ben diverso è il momento in cui entriamo nel camerino con un capo che speriamo ci faccia assomigliare a Heidi Klum e scopriamo che non ci entra, ci fa difetto in ogni dove, ci fa sentire inadeguate e da forza alla voce nella nostra testa ci dice “Ma dove vuoi andare così? Chi ti credi di essere?”
Lo so, fa molta paura, perché nella nostra comfort zone, fatta di abiti che magari al momento non ci piacciono e non ci donano, sappiamo cosa aspettarci. Sappiamo l’immagine che lo specchio ci restituirà e, anche se non ci piace, ci fa dire “Ok, quella sono io”.
Entrando in un negozio, magari in una catena low cost dove tutti gli abiti sono ammassati tra loro, per cercare qualcosa di nuovo è altamente sconfortante. Ci si ritrova confuse davanti a capi che pendono su misere grucce senza avere alcuna idea di come risulterà indossato, non solo su di noi ma in generale come si trasformerà dal 2D della gruccia al 3D di un corpo umano. Così finiamo per far cadere la mano su quello che conosciamo, su quel maglione over, quei jeans chiari, quella blusa accollata, senza dare la chance ad altro per paura di quello che potrebbe succedere.
Come fare quindi per vincere quella paura da sole, se non potete fare una gita a Genova per farlo insieme a me? Come sconfiggere la paura di indossare qualcosa di nuovo riducendo un minimo le possibilità di errore?
I passi sono 2 e si possono sintetizzare in: studia e buttati, ma buttati molto spesso.
- Studia: prima di recarti in un negozio è meglio studiare il sito on line. Certo, gli abiti non ti cadranno come alle modelle ma sicuramente quell’immagine sarà più veritiera piuttosto che vedere il capo su una gruccia sottile e plasticosa. Parte dello studio richiede che tu ti dedichi a selezionare i capi che vuoi provare per poi andarli a cercare in negozio così sarà più facile riconoscerli e, anche se non ci sono tutti, avrai già l’aria meno confusa.
- Buttati spesso: non si può pensare di farcela al primo colpo, così come non ti riuscirà il filetto alla Wellington se non hai nemmeno mai usato della pasta sfoglia. Quindi meglio programmare più tentativi, limitarsi a pochi capi e non scegliere giornate frenetiche e affollate.
C’è un ultimo punto però da ricordare, il più importante, e se leggete il mio blog da molto tempo vi ricorderete che è stato lo slogan sotto il titolo del mio blog per almeno 5 anni: quando provate un abito e vi accorgete che non vi dona ripetetevi sempre “Il mio corpo non è sbagliato, il vestito sì!”