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Scegli la forma del tuo corpo

Ogni donna è diversa, per questo ho creato il sistema AV che parte da 5 forme del corpo per poi avere altre 22 variazioni. Troverai sicuramente la tua forma.

Le mie consulenze per te

Desideri risolvere una volta per tutte tutti tuoi problemi con i vestiti, inziamo subito, e presto ti vedrai con occhi diversi.

Chi sono

Anna Venere –  CONSULENTE D’IMMAGINE un po’ particolare: aiuto le donne a risolvere i problemi nascosti nel loro armadio, insegnando loro a vestirsi in base alla propria forma del corpo

Se hai bisogno di cambiare look ma non sai da quale parte iniziare, non ti senti a tuo agio con capi diversi dal solito o ti sembra che nessun abito ti stia bene, sei finita nel posto giusto.

Perchè il cambio di stereotipi fa paura

Sarà successo almeno 6 anni fa: stavo passando la sera del mio compleanno con la mia più vecchia amica nella spiaggia di Boccadasse, ed era una serata musicale. Come sempre in queste occasioni ci inoltriamo in discussioni animate, di quelle che da fuori può sembrare che stiamo litigando e invece non è affatto così. Io sostenevo che era arrivato il momento che le protagoniste dei film fossero diverse dal solito stereotipo di ragazza buona, magra e super carina perchè la vita accadeva anche alle altre donne e non era giusto che dovessero fare da tappezzeria o la parte della migliore amica grassa/coi brufoli/con l’apparecchio che fa apparire la protagonista una brava ragazza solo per il fatto di non corrispondere a un canone di bellezza. Eravamo ancora lontane da Sierra Burgess è una sfigata ed eravamo cresciute con i soliti film di make over, partendo da Kiss me per arrivare a Come tu mi vuoi.

La mia amica però sosteneva che no, era giusto così, che i film sono fatti per sognare e ci devono porte un ideale, e non essere rappresentativi di gente comune. Tralasciamo il fatto che nel frattempo il cinema sia cambiato e con lui le serie TV, che la nostra conoscenza è ed era limitata e che soprattutto non esistono solo i film di Hollywood quindi basta guardare un film francese, spagnolo, norvegese o tedesco per rendersi conto che gli stereotipi non sono così marcati.

Ora vorrei invece soffermarmi su cosa succede quando la dieta visiva cambia e le protagoniste dei film non indossano solo la taglia 38, non sono tutte belle, bionde, minutine, giovani e stereotipate. È facile immaginare i risultati positivi che avrebbe tutto ciò, e lo è perché in tanti potrebbero riconoscersi e beneficiarne. Quello che vorrei oggi è farvi un quadro ipotetico per aiutarvi a capire come mai in tante si scagliano invece contro questo cambiamento.

collectors

Immaginiamo la storia di Bianca.

Bianca è una ragazza determinata e anche un po’ arrabbiata. Da piccola era una paffutella bambina coi capelli castani chiari, le guance rosse e un sorriso grande ma poi, dopo aver passato le elementari e le medie in una classe dove erano tutte più magre di lei e con lunghi capelli morbidi, ha smesso di sorridere così tanto e si è parecchio accigliata. Pomeriggi passati a guardare Cenerentola, Sandra Dee e il suo abito giallo, Sailor Moon e la sua minigonna le hanno fatto un quadro ben chiaro: bisogna essere bionde, alte e molto magre. Beh, sul fatto di essere alta ci può fare poco a parte mettere i tacchi, ma bionda e magra può diventarlo.

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Da lì in avanti tutti gli sforzi di Bianca sono volti a raggiungere quell’ideale prodotto dai cartoni e poi confermato da Kelly di Beverly Hills, Cameron Diaz di Tutti pazzi per Mary  e Kate Moss su tutte le riviste. Certo, ogni tanto l’eroina aveva i capelli scuri, ma restava magra e alta quindi di sicuro Bianca sapeva che non si sbagliava.

Ritroviamo bianca dopo tanti anni, mantiene il fisico che desidera dedicandosi 4 giorni a settimana a uno sport che odia anche se esce dal lavoro alle 8, ogni 3 settimane va a ritoccare i colpi di sole e continua a essere soddisfatta di sé perché assomiglia sempre di più alle eroine delle commedie che vede in TV e quindi ha l’aspetto giusto.

goodhousekeeping

Poi a un certo punto le cose cambiano. Immaginiamo che cambino un po’ più repentinamente di adesso. Come ne “Il racconto dell’ancella”  ma al contrario, c’è un colpo di stato e si instaura un regime con politiche comunicative radicali. Si proclama che d’ora in avanti in nessun film, nessuna serie TV, nessun cartellone pubblicitario, rivista di moda, trasmissione TV potrà comparire una donna bionda e che indossi meno di una taglia 46. Potranno esserci film con attrici bionde ma solo plus size oppure attrici che indossino una 42 ma solo se more e molto bassine, di etnie differenti da quella caucasica. La legge è molto complicata e prevede un sistema di ripartizione per cui, a rotazione, le protagoniste debbano anche rappresentare tutte le etnie nella percentuale in cui sono presenti nel paese di origine del film. È anche prevista la censura di tutte le vecchie riproduzioni che non rispettino la presente legge. Quindi, per capirci, Ally McBeal viene censurato così come Sex and the city mentre Willy, Il Principe di Bel-Air si può ancora guardare. Se avete un vecchio numero di Vogue in casa potete ancora rileggerlo.

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Riuscite a immaginarlo? E immaginate cosa succederebbe alle certezze di Bianca? Certezze fondate su quello che gli altri le hanno detto di essere, non su quello che lei è veramente. Bianca si arrabbia e ne ha tutte le ragioni: ha passato 20 anni a fare tanta fatica per mantenere un aspetto che non è il suo naturale, il biondo non le dona molto quindi non può uscire di casa struccata, la 38 le entra a fatica anche se non mangia carboidrati dagli anni ’80, e adesso di colpo cambia tutto? Adesso quell’aspetto non è più giusto? Si arrabbia per la ragione sbagliata, si arrabbia perché anche le altre adesso possono sentirsi giuste senza fare nessuno sforzo, semplicemente essendo così come sono. Si arrabbia perché per anni lei ha faticato, ha trascorso interminabili ore del suo tempo per sentirsi uguale a quello che le veniva proposto e quindi si merita di essere considerata bella, giusta. Le altre no, non se lo meritano, non si sono impegnate per migliorarsi quindi non devono sentirsi belle.

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Bianca si arrabbia per la ragione sbagliata, si dovrebbe arrabbiare perché l’hanno presa in giro, perchè non c’era niente di male nella ragazzina minuta e castana con la taglia 44, le guance tonde e il sorriso grande. Poteva trascorrere 20 anni a essere se stessa invece che cambiarsi. Cambiare idea e cambiare il mondo significa anche mettersi nei panni degli altri e, così come pretendiamo (a diritto) che tutti si mettano nei panni delle minoranze fino ad ora ignorate, per capirci tra noi dobbiamo anche vedere come ragiona Bianca, cosa ama dello status quo e cosa la fa sentire sicura. Bianca non esiste, nessuna delle persone che conosco è stata presa ad esempio per creare il suo personaggio ma credo che ci sia un pizzico di Bianca in ciascuna di noi e in tante nostre amiche. Che ne dite? Riuscite a immaginare un mondo così che inizia a fare body shaming al contrario?

Se vuoi approfondire, qui trovi le mie consulenze

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anna@modaperprincipianti.com
AnnaVENERE

Aiuto le donne a vestirsi in base alla forma del corpo, a ritrovare i propri pregi, minimizzare i difetti e imparare ad amarsi così come sono.

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