Voglio salutarvi con l’ultimo post prima delle ferie incoraggiandovi a fare quello che desiderate senza paura di avere o no l’approvazione altrui. Non viviamo per corrispondere a un certo canone estetico, viviamo per amare gli altri e noi stessi, assaporando ogni minuto e spazzando via le insicurezze.
Molte donne, quasi tutte, si lamentano del loro corpo. Si intristiscono perché il loro corpo non è come lo vorrebbero, non è abbastanza magro, abbastanza alto, abbastanza tonico, si arrabbiano con il loro corpo perché non è esteticamente come lo vorrebbero.
Il nostro corpo però non è un oggetto, un complemento d’arredo o una borsetta. Il nostro corpo ha esigenze e fa delle cose che ci permettono di vivere che noi diamo per scontato, finché queste non vengono meno. Vi faccio un esempio semplice, vi sarà capitato almeno una volta nella vita di avere la cistite, l’apparato urinario il cui funzionamento fino a quel momento davamo per scontato inizia a non funzionare bene, e improvvisamente noi lasciamo perdere tutte le paturnie estetiche del aspetto e ci concentriamo sui problemi reali.
Vi faccio questo discorso perché noi ci poniamo dei limiti estetici, senza pensare che gli unici limiti che possiamo avere sono quelli legati al funzionamento del nostro corpo.
I limiti estetici sono nella nostra testa, quelli funzionali invece sono reali. Non potrò scalare una montagna se i muscoli delle mie braccia e gambe non sono allenati, ma potrò lo stesso indossare gli shorts e una canottina senza maniche.
È come se vivessimo in una realtà alternativa, come se il mondo ci imponesse delle regole estetiche per fare certe cose. Immaginate di andare al mare e che vi venga negato l’accesso in spiaggia perché la pancia è troppo sporgente, che vi venga rifiutata la tessera in palestra perché non siete abbastanza toniche, che al ristorante il cameriere vi porti un menù diverso perché “questi sono i piatti che consigliamo per chi deve dimagrire un po’”, o che una legge vieti di indossare le gonne corte a chi ha la cellulite.
È questo che accade, funziona davvero così il mondo? No, per fortuna no. Ci sono persone che ragionano così? Purtroppo sì, che lo fanno con loro stessi e lo fanno ad altri. Come possiamo fare per impedire a queste persone e a questi pensieri di prendere il sopravvento? Le combattiamo giorno per giorno facendo quello che vogliamo senza aspettare di avere il corpo giusto per farlo. Come Lizzie Velasquez che gira il mondo facendo speach motivazionali anche se era stata additata come la donna più brutta del mondo, o Whitney Way Thore che ha aperto la sua scuola di ballo anche se le è stato detto più volte che gli obesi non dovrebbero ballare “non è un bello spettacolo”.
Non è un bello spettacolo? Ma non siamo mica sul set di Gossip Girl e come dei manichini ambulanti portiamo in giro il nostro corpo agghindato di modo che chi ci guarda tragga il massimo giovamento. Viviamo per noi stessi (e per chi ci vuole bene) o viviamo perché gli altri ci guardino e ci approvino?
Io per anni ho rinunciato a tante cose perché pensavo che per viverle ci volesse un certo tipo di fisco e da quando mi lascio più fermare dalle mie paturnie mi sento più bella, anche quando indosso gli shorts e le mie gambe pallide sono visibili da tutti, anche quando vado al mare con amiche magre e super informa, ho capito che non ha senso modificare la mia vita per una questione puramente estetica. Voi a cosa avete rinunciato per una questione estetica?