In questi anni il mio peso è leggermente salito, ma insieme a lui è salita anche la mia autostima, la consapevolezza che ho del mio corpo con i suoi limiti, i suoi punti di forza e le sue necessità.
So che per quanto chilo io possa perdere non avrò mai le gambe filiformi, ci ho provato, non è successo. So che se faccio uno sport che non mi piace solo per modificare il mio fisico sarò solo più frustrata e spesso anche meno sana, conosco il mio corpo, ho imparato che farlo corre su un tapis roulant gli provoca emicrania e dolori cervicali mentre yoga e piscina gli fanno bene così come fanno bene alla sua testa.
So che dimagrendo non diventerò più felice, non sarò più sicura di me, non troverò più facilmente lavoro né farò più facilmente di così le scale. So anche che gli abiti che mi piacciono e mi stanno bene non cambieranno se perderò 5 chili.
So insomma che tutte le motivazioni classiche che si utilizzano per spronarsi a mettersi a dieta, iniziare un’attività fisica e entrare in un regime di privazione, non possono essere efficaci su di me.
Mi guardò allo specchio, al massimo del peso mai raggiunto in vita mia e mi piaccio, non mi trovo grassa e mi piace come mi cadono i vestiti. Certo, le mie gambe sono grosse, i miei fianchi sono aumentati passando da 108 cm a 112 cm e la pancia è più morbida con un po’ di morbidezza sulle maniglie e sulla schiena, ma il torace è sempre magro, il seno non è aumentato (e ti pareva), e il viso è sempre uguale.
Perché quindi dovrei dimagrire? Le mie ragioni sono sia pratiche che numeriche. Pratiche banalmente perché così come conosco il mio fisico so che con solo 3 chili in meno quest’estate non avrei il problema dello strusciamento tra le cosce. Numeriche perché una piccola vocina nella mia testa mi dice che 68 kg sono troppi, nonostante io abbia l’ossatura grossa de non sto attenta potrei ingrassare ancora e diventare sovrappeso dal punto di vista medico. Quella vocina mi sa però è la stessa che quando di chili ne pesavo 60 ripeteva lo stesso adagio e mi faceva sentire inadeguata, la stessa che conta più i numeri che l’aspetto e non tiene conto della salita che faccio tutti i giorni a piedi che fa crescere mi muscoli già potenti delle mie gambe.
Queste mie elucubrazioni mi hanno fatto affrontare l’argomento con amiche che so anche loro dotate di una buona autostima e soprattutto mi hanno portato a fare un’approfondita ricerca su internet e quello che ho trovato è stato disarmante. A parte i molteplici articoli con motivazioni che noi abbiamo già smontato in questo articolo, la mia risposta è rimasta inesaudita “Voglio dimagrire perché…” ho chiesto a Google, aspettando che mi completasse la frase e invece… il vuoto.
Come se fosse ovvio e naturale che qualcuno voglia dimagrire. Vuoi dimagrire perché vuoi dimagrire, perché dimagrire è bello dimagrire è buono, dimagrire è da gente caparbia e tosta, quelli giusti dimagriscono, se dimagrisci vuol dire ch sei un vincente, uno che si preoccupa di se, che si ama, che ci tiene alla salute. Quindi dimagrisci, per il gusto di farlo. Alt.
Un attimino, queste cose sono valide, alcune di queste, se si ha un problema di salute, un problema vero di salute, non sono certo i 5kg di più che ho addosso adesso a farmi ricadere in questo caso. Però non sembra così, sembra che dimagrire sia un valore, sempre, anche quando di dimagrire non c’è bisogno, e soprattutto come se dimagrire facesse di noi delle persone forti, cosa che non sempre è. A volte si dimagrisce perché è la salute in primis che non funziona, perché ti pianta un fidanzato o perché si sta subendo un forte stress. E allora perché è sempre associata a un valore positivo?
La risposta non la so, sto ancora cercando il mio perché e visto che il mio cervello funziona meglio se scrivo ho iniziato a buttare giù una serie di motivazioni:
- Voglio dimagrire per avere la vita più stretta. No, non è esatto veramente, perché non mi importa che la mia vista sia numericamente più stretta.
- Voglio dimagrire perché alcune gonne mi vanno un po’ strette in vita e sono scomode da indossare, vero, ma non mi sembra una ragione valida visto che non ho nemmeno cambiato taglia e posso lasciare staccato un bottone.
- Voglio dimagrire perché 68 kg sono troppi, ma appunto anche a 23 pensavo che 60 kg fossero troppi che so essere invece il mio peso da magra.
- Voglio dimagrire per non continuare a ingrassare, perché se peso 63 kg e poi per qualche ragione (ormonale, ambientale di stress) ingrasso sono ancora nel range di peso adatto a me, se invece ingrasso da 68 dove vado a finire? Tutto vero, ma mi sembra quella paura che avevo sempre a 23 anni di diventare enorme se avessi smesso l’attività fisica che odiavo, e non è successo.
- Voglio dimagrire così quest’estate non avrò il problema dello strusciamento cosce
E a questo punto ho esaurito le motivazioni, e mi sembrano tutte motivazioni piuttosto deboli non trovate? La verità è che l’odio per se stessi e l’idea illusoria di diventare qualcun altro sono più potenti, ma non sono vere, possono aiutare a dimagrire ma non aiutano a fare una cosa più importante amarsi per come si è, e che senso avrebbe perdere i chili necessari se alla fine del faticoso percorso io non mi piacessi e odiassi l’immagine che mi rimanda lo specchio.
Così io la risposta non ce l’ho ma voglio sentire le vostre, perché credo che la diminuzione di peso sia talmente intrecciata con una certa visione del corpo che è difficile disincastarla e viverla senza preconcetti. Quando vi mettete a dieta perchè lo fate? E non ditemi per sentirmi bene con me stessa, perchè se serve dimagrire per esserlo non state ancora davvero bene con voi stesse.