La settimana scorsa è stata molto intensa e come ogni volta quando esagero e tiro davvero troppo la corda il mio fisico è andato in sciopero facendo susseguire una serie di emicranie. Per questa ragione il post sul Self love club che prevedevo di pubblicare giovedì non è uscito, mi farò perdonare prometto. Tra un’emicrania e l’altra però sono riuscita per fortuna a fare un salto a Milano per la sfilata della nuova collezione Vanessa Incontrada per Elena Mirò e devo dire che è stato particolarmente emozionante.
Per la prima volta infatti ho assistito a una vera sfilata, con fotografi, modelle, lista degli invitati, musica e luci. Dato che sono un po’ nerd, la prima cosa che mi è venuta in mente non è stato Il Diavolo veste Prada ne Sex and the city, ma Zoolander. Voi mi capite immagino.
Noi blogger avevamo i posti riservati in prima fila e quindi ho potuto osservare da vicino modelle e vestiti. Secondo voi cosa ha attirato la mia attenzione per prima cosa? La forma del corpo delle modelle, perché infatti, vestendo Elena Mirò taglie dalla 46 alla 58 le modelle non sono grucce che camminano, ma hanno, chi più chi meno, un po’ di curve, spalmate ovviamente su un metro e 80 di altezza e un fisico giovane e molto tonico.
Alcune mi sembravano infatti eccessivamente magre, ma mi sono poi resa conto che erano in realtà delle Pere, con fianco rotondo, gamba un po’ tornita e busto molto magro, altre invece più a clessidra o mela a 8. Potete immaginare come i pantaloni fluidi e morbidi (che tanto io ho desiderato per anni) cadessero bene su un fianco rotondo di una donna a Pera, come gli abiti a impero o tubino seguissero bene le curve di Clessidre e Mele a 8.
Finalmente infatti è tornato il punto vita, poco però, solo negli abiti più eleganti, mentre gli outfit più quotidiani si orientano più su capi dritti ma dai tessuti morbidi che possono essere facilmente stretti in vita da una cintura.
Più mi inoltrato nel mondo della moda più mi rendo conto che i vestiti proposti sono in parte estro del creatore o della creatrice in parte quello che il mercato chiede. Quindi proprio come io non posso dire a una clessidra formosa che non ha mai segnato il suo punto vita di indossare da un giorno all’altro solo tubini, un negozio che vende taglie comode dopo che per anni si è detto che chi è formosa deve indossare abiti ampi non può improvvisamente venderne solo avvitati. Quindi apprezzo questo nella collezione di Vanessa Incontrada essere riuscita ad accontentare più gusti e più fisicità dati dall’adattabilità dei tessuti morbidi e dalla presenza di molte cinture.
Ma dopo la riflessone filosofica vi confesso che io mi sono innamorata sia dei due bellissimi abiti lunghi da sera, blu e rosso, che dei pantaloni morbidi verdi e rosa, se mai avrò una scarpa comoda è abbastanza alta che mi permetterà di indossarle ci farò un pensierino. Ora però voglio tutte le clessidre e mele a 8 in coda nei negozi a provare il tubino nero con pizzo sotto il seno, o non venitemi più a dire che non li trovate in giro.