Vi avevo più o meno promesso che vi avrei anticipato i vari progetti che vorrei realizzare eppure non l’ho ancora fatto. La realtà è che ho paura ad espormi per timore che poi non succeda, però la paura va vinta no? E quindi io provo a vincerla raccontandovi della storia che ho scritto.
Eh si, ho scritto una storia, io, che di tema prendevo sei meno meno e che credevo di non avere fantasia. La chiamo storia perché libro mi sembra troppo impegnativo, romanzo anche di più, invece questa è solo una storia, anzi sono quattro storie, che si intrecciano e vanno avanti insieme.
Ho iniziato a pensarci più di tre anni fa, quando ho scritto di Cristina e Carola qui sul blog. Avevo inventato due ragazze, con problemi simili e diversi, e ho visto quanto semplice mi veniva immaginare chi erano e cosa facevano. Così una sera gelida ad una fermata dell’autobus ho pensato a quattro altre ragazze, ciascuna diversa, ma con difficoltà simili, che si incontravano per caso ed iniziavano a lavorare insieme. Ci ho pensato a lungo, nella mia testa piano piano diventavano più vere e tutti i contorni si facevano più precisi, i loro caratteri, i loro sentimenti, il loro aspetto. Ho iniziato a scrivere, ma senza uno scopo preciso e una vera convinzione, volevo solo raccontare ciò che immaginavo e volevo risolvere i loro problemi.
Un anno fa ho parlato con un amico, che aveva appena finito di scrivere il suo libro e l’aveva auto-pubblicato in formato e-book (per le amanti del fantasy Il giorno del Male si tratta di una storia ambientata nella Genova del Medioevo, a me è piaciuto molto) che mi ha detto: “Buttati, finiscilo, poi avrai tempo per modificarlo come vorrai, ma intanto scrivi.”
Così l’ho fatto, l’ho finito, e mi è venuto il magone quando ho scritto le ultime pagine.
L’ho fatto leggere a due amiche e ad entrambe è piaciuto molto, adesso ha bisogno di una revisione (soprattutto di qualcuno non dislessico che trovi gli errori che il correttore ortografico non hanno visto) ed ha bisogno di un editore.
Inizierò la ricerca di un editore, cosa piuttosto non convenzionale dato che ho scoperto che ora la scrittura funziona in modo diverso “Ehi vorremo un libro così, ce lo scrivi?” Ma se non lo troverò ci sono altri modi per pubblicare perché io voglio davvero tanto che voi leggiate questa storia perché ci ho messo tutto il mio cuore e la mia fantasia e perché al momento ne ho in mente anche un’altra.