Chi: Giordana
Segni particolari: insicura e sognatrice
Nemici: l’ossessione della magrezza
Amici: le maglie larghe
Forma: mela a 8
Odio: questa mia ossessione
Amo: chi ogni giorno cerca di farmi sentire più sicura di me
Amerei: accettarmi
Sono diventata insicura, profondamente insicura e me ne vergogno. L’insicurezza non mi era mai appartenuta, ma ora è ogni giorno con me, mi perseguita come se fosse la mia ombra e non so più cosa fare per liberarmene.
Tutto nasce quando nel tuo gruppo di amici, quando sei single, speri di essere notata da qualcuno di loro e invece l’unica che piace sempre agli altri è la tua amica. La tua amica ha problemi alimentari, alterna periodi in cui mangia schifezze a digiuni di giorni e giorni dove ingerisce al massimo uno yogurt. La tua amica è alta un metro e settanta e non raggiunge i cinquanta kg, tanto per intenderci. Tu dentro di te la ritieni una ragazza carina, ma sai che il suo corpo è frutto di una malattia, in certi periodi lo vedi più magro, stanco e debilitato e davvero non riesci a capire come possa un maschio trovare sensuale un corpo così privo di forma e di curve.
All’inizio mi sono convinta di non avere niente da invidiarle, che per fortuna ero sana e mi piaceva mangiare senza farmi tante paranoie. Non sono mai stata magra, ma neanche grassa, mi definivo nella media. Poi non so cosa mi sia scattato nella mente, qualche meccanismo nuovo, e improvvisamente ho iniziato a sentirmi sbagliata: il mio corpo era sbagliato, mangiare era sbagliato, io ero sbagliata.
Ho iniziato a guardarmi allo specchio con un occhio davvero critico, il modo in cui mi osservavo poteva essere solo quello di una persona che davvero mi odia, che cerca di trovare in me ogni difetto. Ho iniziato a sentirmi obesa, brutta e da buttare via e così mi sono mascherata per mesi dietro a maglie larghissime e vestiti che non potessero far capire cosa ci fosse sotto. Intendiamoci, non ho mai smesso di mangiare, fatto digiuni o altro, ho fatto una dieta normalissima in cui mi è stato detto di mangiare tantissima frutta e verdura e ho perso qualche chilo. E, incredibilmente, ho continuato a non sentirmi a mio agio nonostante avessi perso 5 kg. Ero comunque, brutta e sbagliata.
Poi mi sono fidanzata e pensavo che la situazione sarebbe migliorata, che mi sarei sentita più a mio agio con il mio corpo… e invece no, o almeno non sempre. Non importa che mi si dica che sono bella, carina o altro, io mi sono convinta di non andare bene ed è davvero difficile cambiare opinione.
La colpa è anche del modello di donna che c’è oggi giorno, altissimi rettangoli magri come dei chiodi. Io odio questa icona, a lungo andare fa sentire sbagliata qualsiasi donna che non sia un rettangolo e che abbia poca autostima.
La situazione è peggiorata quest’anno quando mi sono iscritta a danza con la mia amica. Il mondo della danza l’ho conosciuto quando avevo 11 anni e mi ricordo perfettamente le urla della mia maestra arrabbiata con una bambina perché aveva mangiato la pasta, perché era grassa, mi ricordo di aver pensato “ma non è normale prendersela così” e di essere rimasta sconvolta. Ho continuato per un anno o due, poi ho abbandonato e ripreso appunto quest’anno. Ho ricominciato danza, sì, ma moderna, non posso proprio vedere ragazze scarnificate che mentre ballano sulle punte vengono sgridate continuamente dalla maestra, non avrei mai potuto sopportare una cosa del genere, allora ho scelto la via più facile. I primi mesi sono stati i più duri, mi sono confrontata per giorni e giorni con la mia amica e altre ragazze che facevano pure danza classica, magrissime, minute e completamente diverse da me. Io sono alta all’incirca un metro e settantacinque, ho le ossa dei fianchi larghe che anche se pesassi 40 kg avrei comunque i fianchi pronunciati, quindi non sono proprio uno scricciolino di un metro e sessanta che pesa 45 kg! All’inizio è stato frustrante, mi vedevo sempre più grassa, più brutta, poi ho deciso che se volevo dimagrire ancora lo dovevo fare per me, non per sentirmi adeguata per la danza o a mio agio con le altre persone, se volevo cambiarmi ancora dovevo farlo perchè era una scelta mia. I complessi sono ritornati al momento della scelta del costume per il saggio di danza: le proposte erano shorts inguinali a vita alta, magliette aderenti e così via… Sono letteralmente sbiancata all’idea, ma poi ho preso in mano la situazione e ho trovato io i costumi perfetti che stessero bene a tutte, vedendomi il giorno del saggio allo specchio con loro notavo di essere comunque più robusta di loro nel vestito, ma comunque bella.
I complessi vanno e vengono, a volte sembra di liberarsene, a volte ritornano, ma penso di stare imparando a dominarli e a farmi influenzare meno da queste paranoie. Sento spesso dire slogan come “ogni donna è bella” “la bellezza non sta nelle singole parti del corpo, ma nel suo insieme” o simili; il fatto è che nessuna donna si sente bella finché non si vede allo specchio e si piace, e penso che piacersi davvero sia una delle grandi conquiste della vita, come l’amore, la famiglia; piacersi è uno dei grandi successi della vita.