Si cresce, si cambia, talvolta però si fanno cose che mai ci si sarebbe sognati, cose che se ti vedessero farle gli amici di sempre risponderebbero: “Quella sei tu? Davvero sei andata a fare questo?” Perché talvolta ti lasci limitare dall’idea che hanno gli altri di te, l’idea che tu hai di te stesso. Tutto questo ha un po’ a che vedere con un tempo, che quasi sembra un’altra vita, in cui parlavo della vecchia Anna e la nuova Anna, ma è stato due blog fa, dove prendevo in prestito il nome da un Gaia Junior.
Quando Marta, un po’ di tempo fa mi ha chiesto: “Anna se andiamo a sfilare con il poncho per via XX Settembre vieni?” ho pensato: “Oh mio Dio che imbarazzo, non potrei mai, le mie cosce così esposte sotto il poncho, e se incontro qualcuno che conosco?”
Invece quando venerdì sera Valentina mi ha chiesto se aiutavo lei e le altre Gille a dare volantini per corso Italia di Gilla-vestite ho pensato: “Perché no? È una cosa divertente, sai che risate, e poi hanno promesso che mi faranno indossare un poncho taglia M che mi copra un po’, e potrei indossare sotto il mio costumino Gilla ancora da inaugurare.”
Così per l’ennesimo weekend invece che andare al mare ho fatto qualcosa di molto più divertente.
Siamo partite da casa alle 4 quando il caldo era più torrido e ho aiutato Valentina (che è anche mia vicina di casa) a riempire la macchina di poncho e bordato. E ci siamo dirette verso casa di Chiara che è più o meno vicino a Corso Italia, la via sul mare con gli stabilimenti dove avremmo fatto volantinaggio. Sotto casa di Chiara, al riparo dietro il portellone della macchina ci siamo cambiate ed indossato gli accappatoi GillaCM, bianchi o blu. Le nostre stiliste ci hanno rifornito di pacchi di volantini per la sfilata che si sarebbe tenuta quella sera e siamo partite. Dieci pazze in giro per le strade vestite con completi da mare. La gente che ci vedeva arrivare, sgranava gli occhi e ringraziava quando consegnavamo il volantino, curiosa di capire che tipo di flash mob stessimo rappresentando. Quando ci siamo infilate dentro il primo stabilimento le cose sono diventate più serie, le signore genovesi si mostravano incuriosite da queste ragazze vestite tutte uguali e spesso la frase che dicevo: “Mi scusi signora posso lasciare un volantino? C’è una sfiatata stasera al Sys di moda mare, sfilano questi accappatoi, i costumi…” non bastava. L’unica cosa che era difficile da sopportare era il caldo e così per non lasciar scender troppo la pressione ho trovato il coraggio di togliermi il poncho e restare pallidina solo con il mio costume Gilla (nello stabilimento).
Mi sono riscoperta anche abbastanza brava a vendere, infatti una anziana signora si è offerta, scherzando, di sfilare perché credeva che queste cose fossero solo per magre ragazzine e io mi sono incaponita nel dimostrarle che il poncho sta bene anche a chi non è magra e mi sono sentita chiederle se avesse notato quanto poco magri fossero i miei fianchi.
Una signora al nostro passaggio ha mormorato: “Povere ragazze con questo caldo, speriamo almeno che le paghino!” Io ho sorriso e pensato che una cosa così non so se l’avrei fatta per un compenso perchè non avrebbe avuto lo stesso sapore che aiutare delle amiche a realizzare il loro bellissimo progetto.
Chiara e Marta |
Anche quello che temevo, incontrare qualcuno che mi conosce si è verificato nel peggiore dei modi con i risvolti migliori. Sdraiata su una lastra di cemento dello stabilimento ho incontrato una compagna di università, persa nella notte dei tempi, che non era mai stata troppo gentile nemmeno allora. Prima ci ha messo un bel po’ a riconoscermi, poi ha esclamato: “Ma cosa ci fai qui vestita così?” con voce più alta di un’ottava e come se stesse per esplodere una risata denigratoria “Aiuto delle amiche a dare dei volantini che hanno una sfilata di questi capi stasera al Sys” per risposta non ho ottenuto che un semplice “Ah!” nasale e disinteressato e non ha nemmeno avuto la voglia di aspettare che mi allontanassi per commentare con l’amica. Il mio unico pensiero è stato: “Sì io ho il coraggio di girare per lo stabilimento con un bellissimo poncho e un costume con i fiocchi e ho delle amiche così grintose e interessanti che stasera fanno sfilare i loro capi, tu invece sei lì su una lastra di cemento nello stabilimento più caro di Genova con un anonimo e triste costume nero, e la tua amica ce l’ha identico. Pensa pure di essere superiore di me se ti serve.”
Costume Bikini |
Telo Bagno |
Accappatoio Poncho |
Dopo questa giornata, cosi divertente, stimolante ed energizzante mi sono sentita più forte e più bella, anche con i miei ginocchioni flaccidi e la mia cellulite e spero di avere al più presto un poncho tutto mio, magari proprio quello che indossavo mentre davo i volantini o forse un pochino più corto.©