Le fantasie sono difficili. I capi di abbigliamento mono colore sono più facili, da gestire, da abbinare e da scegliere. Vestirci solo con essi ci farà sentire un po’ grigie, un po’ prudenti, ma sicuramente un scelta molto pratica.
Accostarsi alle fantasie, sceglierle e abbinarle è sicuramente più complicato, ma con piccoli accorgimenti si possono evitare errori ed effetti “arlecchino”.
Per prima cosa già sappiamo che le fantasie creano volume, attirano l’attenzione, quindi sarà meglio sceglierle per capi che ci donano, sui cui andiamo sul sicuro e per vestire le parti di noi di cui andiamo più fiere. In secondo luogo è buona norma, soprattutto a i primi tentativi, abbinare al capo fantasia solo vestiti semplici, mono colore e che armonizzino con la fantasia scelta.
Abbinare varie fantasie tra loro è estremamente complicato, generalmente è una cosa non a portata dei principianti, e per principianti si intende coloro che non sono addetti ai lavori nel mondo della moda. Per fortuna e per una volta ci sono venuti in aiuto gli esperti. Mi lamento sempre che chi è a conoscenza di trucchi e segreti per vestire bene non li condivide, e sono rimasta piacevolmente stupita dell’articolo sul Cosmopolitan di Agosto che illustrava, con tanto di immagine e spiegazione, come abbinare le fantasie. Ecco a voi i vari esempi, così chiari da meritare tutto il mio rispetto e pubblicazione. Certo per poter imparare da questi esempi consiglio di non discostarsi molto da essi, anzi per i primi tentativi cercate abbinamenti tono su tono, o con colori che stanno bene tra loro.
Esempio numero 1: Con le amiche.
E’ in assoluto il mio preferito, questo perché le due fantasie si rassomigliano. Nel box spiegano di abbinare le fantasie simili ma con toni contrastanti, io aggiungo che questo si può fare solo se sono fantasie geometriche
Esempio 2: Al lavoro
A parte il fatto che il mio capo (pur abituato ai miei look lady like) mi riderebbe in faccia se mi presentassi al lavoro così, ma questo non vale per tutti i lavori ovviamente. E’ tra quelli che mi piace meno, ma forse perché non sono colori che indosserei, sicuramente è molto ben accostato, ma difficile da ricreare. Accostare grafiche diverse con stesse tinte (simili in realtà), è indovinato, peccato che se provaste a farlo con qualcosa del vostro guardaroba solo le più esperte riuscirebbero a tirare fuori qualcosa di decente. Diciamo che su un libro di cucina questo sarebbe difficoltà massima cioè 3. Eviterei comunque scarpe nere a pois gialli, e occhiali gialli zebrati, un po’ troppo.
Esempio 3: In spiaggia
Il Vicky è una fantasia molto versatile e quindi più facile da abbinare, qui è stata accostata una stoffa molto basica però, con piccoli fiocchi dello stesso colore dei calzoncini. Per non guastare il tutto però forse era meglio scegliere una borsa intonata visto che negli altri esempi è stato fatto. Per non parlare delle zeppe viola, altrimenti invece che un look studiato sembra, mi sono messa le ultime cose che erano rimaste pulite.
Esempio 4: Fuori con lui
Il mio “lui” mi prenderebbe per matta, ma presupponendo che abbiate un lui meno attento ai dettagli o amante delle fantasie, il look è molto bello. Le stelline mi conquistano sempre e sono sufficiente basiche da essere abbinate a una gonna con una fantasia così importante, il trucco spiega il box è avere un colore comune, il blu in questo caso. La borsa è in tono (anche se tutte quelle scritte appesantiscono un po’), e i fiocchi deli sandali anche, ma non le scarpe stesse, marroni maculate che potete vedere meglio qui.
Esempio 5: Da aperitivo
Ecco un altro esempio con difficoltà 3, forse anche 3+. Infatti pur essendo ben studiato appare comunque esagerato e un po’ accozzato in insieme. E’ l’unico che non mi sia effettivamente piaciuto. Non tanto per le due stoffe accostate che stanno sicuramente bene tra loro, se non avessero altre pretese aggiunte e ornamenti. Il box consiglia infatti di accostare stampe maculate a quelle a cravatta, ma meglio se di un tono comune aggiungo, che qui sembra (non si capisce se lo sfondo della stampa a cravatta è nero o blu) essere stato fatto. A mio parare quello che cresce è la cintura e tutte le applicazioni sulle spalle della modella, di svariati colori (almeno in tinta con la cintura). La borsa potrebbe essere passabile se non avesse il sottotono nero che si sposa male con la camicetta. Ma uno sguardo accurato lo meritano le scarpe. Eccole lì, le zeppe degli anni 90, che erano così tozze, pesanti e brutte, almeno negli anni 90 però non erano di suede, poi il suede per le scarpe aperte me lo devono ancora spiegare (e pensare che costano anche 305 euro, ma chi le compra?).
Esempio 6: Per lo shopping
Per fortuna dopo l’aperitivo con le amiche viene questo look da shopping molto semplice. Anche questo è tra i miei preferiti, un po’ perché tra righe verticali e orizzontali hanno scelto le prime con non allargano, e un po’ perché i toni scelti sono abbastanza neutri. Non mi ritrovo molto sulla descrizione del box che spiega che non le righe anche i mix più improbabili diventano possibili, non perché non sia d’accordo, ma perché non annovero questo tra i mix improbabili. I pantaloni infatti sono si a ben guardare (ma molto bene), un leopardato su sfondo verde smeraldo molto scuro tendente al blu (detto anche Blu Baltico), con macchie leopardate azzurre. Ma da lontano sembra solo un pantalone blu con qualche quadratino celeste, perciò l’effetto improbabile non si apprezza.
Personalmente nel mio stile molto classico e semplice, una fantasia è più che sufficiente, ma so che non sono tutte “noiose” come me.