Quando ho trattato la saga delle gonne, cercando di convincere almeno qualcuna di voi a indossarle più spesso, avevo già trattato la gonna plissé, come la variazione di una gonna a pieghe.
Purtroppo quando ho iniziato a cercarne una mi sono accorta delle difficoltà.
L’avevo sottovalutata la bastarda. Non ha per niente la stessa vestibilità di una gonna a pieghe. Se ne sta li appesa a una gruccia o dalla foto della pubblicità bella aperta mentre la modella gira sua se stessa, e ti invita: provala: “Vedi come sono ampia, conterrò i tuoi fianchi tondi e ti sentirai come una ballerina.” La indossi e ti senti come un lottatore di sumo! Perché?
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All’inizio ho pensato fossero le gambe pallide e mollicce, poi la lunghezza un po’ sotto il ginocchio, ma poi ho capito di essermi sbagliata in pieno, su di lei e sul motivo dell’effetto tracagnamento.
La colpa era tutta nel materiale. La gonna plissé infatti è leggera e leggiadra, o meglio detto: molla!
Il materiale con cui è fatta che sia pregiato o sintetico ricade mollemente senza vita né volume, per questo motivo, anche se scegliete un modello a vita alta non resterà svasato a meno che non eseguiate una piroetta al secondo come la modella del cartellone. Quindi a meno che non vi arrida l’idea di una vita piroettando, avete poche cianche di rendere giustizia ai fianchi larghi con questo modello di gonna.
Donerà infatti molto di più a chi è senza curve e la potrà indossare persino con una maglietta grigia oversize. Se proprio non volete rinunciare a questa gonna nonostante il fianco generoso, scartate le mezze misure, o lunga fino ai piedi o a metà coscia, rischierà almeno meno di spezzare la figura.
L’alternativa è cercare un’abito a plissè di un tessuto un po’ più rigido e molto plissettato di modo che mantenga la struttura e magari che abbia il punto vita abbastanza alto, come quello che indossa Naomi Campbel per Pinko