La differenza sembra sottile ma non lo è per niente. Sono grassa o mi sento e mi vedo grassa? È meglio essere sovrappeso o vedersi sovrappeso senza esserlo realmente?
Affrontare il problema dal punto di vista filosofico non mi sembrava adeguato, quasi volessi scimmiottare Shakespeare così ho deciso di raccontarvi di queste due ragazze.
Carola è grassa, ci sono eufemismi o parole più dolci per definirla, ma lei sa di essere sovrappeso quindi perché non definirsi grassa. Lo è sempre stata, nei periodi migliori è riuscita a infilarsi in una 46, ma ora non è uno di quei periodi.
Per raggiungere una forma fisica accettabile le ci vuole troppo tempo, ed ora non ne ha, sta cercando di laurearsi in biologia entro il termine per fare domanda in una scuola di specialità e sa quanto è importante visto che nel suo settore il lavoro scarseggia. Quando non studia cerca di guadagnare qualcosa come babysitter dai vicini che hanno appena avuto un altro figlio. Certo le importa del suo aspetto, cerca di essere sempre in ordine, anche se è dura trovare i vestiti per la sua taglia ha imparato qualche trucco per essere più carina o almeno non sembrare più grassa.
Dice che quando le cose saranno un po’ più tranquille ricomincerà ad andare in palestra ma non sa se poi lo farà davvero. Le dispiace un po’ perché c’è un tipo carino in laboratorio, non proprio da divo del cinema, ma a lei piace la sua espressione buffa che fa tutte le volte gli cadono gli occhiali di protezione. Sotto sotto comunque sa che se per piacergli dovesse perdere 10 chili, beh non ne varrebbe la pena. Carola è grassa e tutto sommato è felice, tranne quando deve affrontare l’occhiata storta della cassiera della mensa. Allora diventa incazzata.
Cristina si sente grassa, si è sempre sentita così, non importa quante diete faccia. È il confronto con le altre ragazze che la spaventa. Frequenta la facoltà di legge perché suo padre è avvocato, ma il suo sogno sarebbe dedicarsi al giornalismo. Per ora tutto quello che scrive non ha mai avuto il coraggio di lasciare la sua camera. In facoltà le altre ragazze sembrano fatte con lo stampino, tutte magre e minute, gambe sottili fasciate da pantaloni aderenti, scarpe con il tacco, maglioncini dai colori sgargianti, borse firmate. Lei così vestita si è sempre sentita goffa, inoltre le ci vuole sempre un po’ per riprendersi dall’umiliazione di dover chiedere pantaloni taglia 44 alla commessa. In certi negozi ti guardano male anche se chiedi la 44 e sono proprio i negozi in cui si vestono le sue compagne. Per non parlare del fatto di dover chiedere i soldi a suo padre per fare quegli acquisti. I suoi sono separati e lei continua a sentirsi a disagio in casa di suo padre, con quella sua nuova compagna che ha due figli che sembrano usciti da uno spot tv.
Per fortuna c’è il suo fidanzato, stanno insieme da due anni e lei continua a chiedersi cosa ci trovi uno così bello in lei e come possa ripeterle di essere fortunato a stare con lei. Una volta le ha detto che non capisce perché sia sempre a dieta e che è bella così com’è. Il suo cuore ha perso un battito, e le è quasi venuto da piangere. Forse è già qualcosa, non piacere a se stessi ma piacere a qualcuno che ti ama. Cristina si sente grassa e non sa come fare a cambiare.
Per prima cosa sappiate che né Carola né Cristina esistono, e non mi sono ispirata a nessuno che conosco per descriverle. Non mi permetterei di raccontare cose intime delle mie amiche.
Ho voluto raccontarvi di queste due persone perché penso che tra di noi ci siano molte più Cristine che Carole e che sia molto più facile dimagrire realmente che vederci come realmente siamo. Su confessate quante di voi si sono riconosciute, se non ora, almeno una volta nella vita nella descrizione di Cristina? Io ammetto che fino a 2 anni fa desideravo sempre essere 3 chili di meno, qualsiasi fosse il mio peso (che in ogni caso non è mai sceso sotto i 58kg). Il pensiero di Cristina è radicato in ciascuna di noi: non mi piaccio perché non sono abbastanza magra, non mi accettano le compagne perché non sono abbastanza magra, nessuno mi chiede di uscire perché non sono abbastanza magra. Peccato che perdendo 2, 5, 10 chili le cose non cambino. E come potrebbero?
Se noi non ci piacciamo diamo una motivazione agli altri per non essere apprezzate.