Il decluttering delle scarpe è molto più difficile, abbiamo le stesse remote a buttare via che ci sorgono con gli abiti più altre totalmente indipendenti.
Prima di rimboccarvi le maniche e tuffarvi tra décolleté, ballerine e stivali dovete però trovare un ottimo calzolaio. Dovrete sapere in anticipo quali sono le scarpe che potete sistemare, quali allargare e quali non hanno più speranza. Un bravo calzolaio è onesto, vi dice subito il prezzo e se ne vale la pena, per trovarlo non vi resta che chiedere in giro e poi provare affidandogli magari un paio di tacchi a cui rimettere i gommini (lavoro semplice ma che se fatto bene vi cambia la tenuta della scarpa).
Le scarpe che non meritano più di stare nella nostra scarpiera sono:
Quelle molto rovinate al limite dell’immettibllitá: si perché le scarpe si possono sfondare, si può bucare la suola (e si può rifare ma solo se ne vale la pena), si possono ovviamente rigare e rovinarne la pelle, ma in quel caso se sono comodissime e non avete trovato un’alternativa basta un po’ di lucido e tornano semi-decenti.
Quelle che vi fanno male, tanto e subito: nelle scarpe è molto più facile fare acquisti sbagliati, se non si conosce il proprio piede (e non avete studiato i libri della Spora), e non si cammina a lungo in negozio, ci si può ritrovare con il 50% di scarpe inadatte a noi. La pianta di una scarpa non si può allargare o restringere, il tacco non si abbassa, la punta non si ammorbidisce (non abbastanza), quindi il calzolaio ci può fare ben poco. Fate un test, provate le vostre scarpe, se vi fanno male dopo un’oretta che ne indossate possono restare (i tacchi, quelle basse no), ma se vi fanno male dopo 20 passi allora non c’è speranza che le possiate utilizzare.
Quelle che avete indossato al massimo 3 volte: possono restare in numero limitato. Il sandalo fucsia con fiocchetti ovviamente avrà una mettibilità ridotta dalla stagione e dall’occasione, è lecito indossarlo poco, ma se il 70% della vostra scarpiera è composto da queste scarpe potreste tentare di liberarvi di quelle che vi piacciono meno… Per poterne così acquistare delle altre più versatili ovviamente.
Cercate di vedere la vostra scarpiera con razionalità, ripensate alle scarpe base che vi servono davvero e valutate di averle tutte.
Al momento nella mia scarpiera ci sono in surplus:
Un paio di stivali neri molli con il tacco che non metto da anni dato che il tacco è sottile.
Un paio di stivali marroni senza tacco che mi sono un po’ stretti al polpaccio, ma li avevo fatti fare su misura e non riesco a separarmene nonostante mi facciano davvero male alla caviglia e al dorso del piede.
Un paio di stivali di tessuto elasticizzato, retaggio della prima metà del 2000 e con una punta davvero improponibile che tengo perché in fondo non si sa mai come potrebbero diventare i miei polpacci.
Un paio di puma suede rosse che sono lì quasi per ricordo, stavo per buttarle via quando mi ha colto una remora, sono a pianta larga ed è difficile trovare scarpe così.
Un paio di sandali fucsia di Tommy Holfiger che mi ha regalato il mio fidanzato anni fa, bellissimi e anche comodi, ma che mi scavano un buco sulla caviglia quando cammino, forse potrei portarli dal calzolaio per farci qualcosa.
Un paio di tronchetti beige aderenti sulla caviglia e a punta, reduci dalla mia laurea triennale che ora mi stanno anche stretti.
Un paio di décolleté-mocassino marroni di vernice, bellissime ma con cui vedo le stelle.
Due paia di ballerine di vernice (perché se sbaglio lo faccio con coerenza), uno blu è uno nero che mi provocano dolori lancinanti ma di cui non riesco a disfarmene perché sono così belle e pratiche che ogni volta le indosso pensando “oggi non mi faranno male!”
Un paio di ballerine blu con il tallone sfondato, che però sono le uniche che non mi provocano dolori atroci ma ancora non riesca ricomprare.
Come vedete io sono tutt’altro che una maestra nel decluttering ma l’obbiettivo di questi post è riuscirci insieme. Ora correte nella scarpiera e ditemi quante scarpe inutilizzate ci sono e perché, così insieme ci sproneremo a disfarcene.